Ciclismo
‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Italia da 8, qualcosa si muove. Fortunato mi ha deluso. Pogacar vince il Tour”
IL SIGILLO DI MARK CAVENDISH
La vittoria di Cavendish ha fatto piacere a tutti. Peccato per la caduta, ci ha smorzato un po’ l’urlo. A Roma è stato un bel circuito, hanno fatto 50 km/h di media nel finale. Non è stata la solita passerella, perché sono andati veramente forte.
Fino a 3 km dall’arrivo la corsa è vera. È un falso ideologico quello che il Giro sia finito ieri, oggi era una tappa come un’altra, poteva succedere di tutto. Se Roglic avesse forato ai -4, cosa succedeva?
UN RECORD DA STABILIRE
I fuggitivi sono andati forte, talmente tanto che Milan ha patito la fatica: nel finale era ben piazzato, ma non aveva le gambe. Ci può stare. Cavendish ha vinto per distacco, proprio con facilità. È entrato in forma e ora penso che vada a fare il record di successi al Tour de France, gli basta vincere una tappa per superare il record di Merckx.
MILAN MEDITA DI FARE I MONDIALI SIA SU PISTA SIA SU STRADA
La prova in linea su strada si svolgerà prima, poi ci saranno le gare su pista, quindi può anche starci. Però non so quanto gli convenga prendersi questo rischio quando l’obiettivo principale è il velodromo.
IL VOTO ALL’ITALIA
L’Italia le sue 4 vittorie le ha fatte, abbiamo scoperto uno Zana performante per le corse a tappe negli anni futuri, il 4° posto di Caruso vale tanto dietro quei tre, Milan ha portato a casa la maglia ciclamino. Quindi come voto do un 8.
UN LIVELLO GENERALE MEDIO-ALTO
Non c’è una squadra, tranne forse la Arkea, che non abbia fatto la sua parte, tutte si sono fatte notare nelle tre settimane. L’Astana ha rimediato il Giro oggi all’ultima occasione. Non c’era una vera squadra materasso. Barguil si è fatto vedere per l’Arkea, forse la più sottotono è stata la Cofidis.
LE TRE DELUSIONI DI QUESTO GIRO D’ITALIA
Fortunato sicuro, aveva fatto grandi proclami. Poi Gaviria e Kämna che è arrivato 9°, ma non si è mai visto, da lui mi aspettavo qualcosa sulle montagne e che vincesse una tappa.
È TROPPO PRESTO PER DIRE CHE L’ITALIA STA RINASCENDO?
Stiamo seminando, ora stanno venendo fuori i primi germogli di erba. Da qui a essere rinati ce ne corre, però qualcosa si sta muovendo. Rispetto a un anno fa stiamo meglio.
ORA QUALCHE NOME PER LE CORSE A TAPPE SI STA MATERIALIZZANDO
Zana, Frigo, Piganzoli, Pellizzari, non ci dimentichiamo di Tiberi. C’è qualcosa che viene fuori. Per ora il più pronto tra questi è Zana. Lui ha un ottimo recupero e questo è fondamentale per le corse a tappe. Se prende convinzione, può lottare. Sia Frigo che Zana possono emergere. È vero che all’estero esplodono giovani, ma sono fenomeni, noi non li abbiamo. Uno che è un potenziale fenomeno è l’americano Riccitello, ha 21 anni e può essere uno valido. O sei un fenomeno e vieni fuori subito, oppure devi avere una maturazione costante e regolare, cosa che succede da noi in Italia. Io credo che Zana, Frigo e Piganzoli devono avere pazienza. Zana ha fatto un grande salto di qualità dopo essere andato alla Jayco. Se devi maturare con le Professional, con tutto il rispetto, non ci arrivi, perché non hanno il budget delle World Tour che possono pianificare il calendario.
UN’UNICA OMBRA SU QUESTO GIRO
L’unico neo è stata la tappa di Crans Montana, lì mi sono proprio arrabbiato. Hanno gestito male la faccenda.
CHI VINCE IL TOUR DE FRANCE?
Per me il Tour lo vince Pogacar, sarà arrabbiatissimo dopo l’infortunio che ha avuto, è tornato oggi in bicicletta. Lui è un fenomeno, un mese per prepararsi gli basterà, forse anzi lo stop può avergli fatto bene perché ha riposato.
GLI ITALIANI DEL FUTURO: OGGI PARLIAMO DI LUCA GIAIMI
18 anni di Alassio, corre per il Team Fratelli Giorgi tra gli juniores, è un corridore completo. Nel 2022 da juniores ha vinto il Mondiale nell’inseguimento a squadre su pista, poi si è laureato campione d’Europa sia nell’inseguimento individuale che a squadre. Ha vinto anche quattro volte su strada. Sicuramente è un corridore di qualità. Le caratteristiche somigliano a quelle di un Ganna piccino.
LE PUNTATE PRECEDENTI DELLA ‘FAGIANATA’