Ciclismo

‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Una pagliacciata, ai tifosi non ci pensano. Io correvo con la maglietta di lana”

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UNA BRUTTA FIGURA CHE FA MALE AL CICLISMO

È stata una pagliacciata. RCS è andata incontro ai corridori perché hanno fatto riferimento al protocollo delle condizioni estreme.
Vegni è stato anche bravo ad assecondare le loro esigenze dopo la riunione di ieri sera. I corridori non volevano fare la Croix de Coeur, l’accordo era questo, poi questa mattina le carte in tavola sono cambiate e sono stati cancellati i primi 125 km della tappa. Mi è piaciuto molto quello che ha detto Moscon: mica te l’ha ordinato il dottore di fare il corridore, sai cosa ti aspetta. È stato bravo a dirlo. Le condizioni ambientali alla resa dei conti non erano quelle che pensavano. Alla fine c’erano 8 gradi ed è spuntato anche il sole. È stata una cosa brutta soprattutto per il rispetto dei tifosi, ma loro a queste cose non ci pensano, come nella tappa di Campo Imperatore.

UN GIRO D’ITALIA SENZA SUSSULTI

È diventato un Giro d’Italia molto tattico, al netto della perdita di Evenepoel. Oggi ci ha provato Caruso, ma la salita era quella che era e in una tappa di 75 km non si poteva fare nessuna differenza. Crans Montana sarebbe stata dura se la tappa si fosse disputata come originariamente prevista, quindi anche con il Colle Gran San Bernardo per intero. Invece è stata l’ennesima figura che i corridori potevano evitare.

CHI HA VOLUTO PIÙ DI ALTRI IL TAGLIO DELLA TAPPA?

Quelli della Ineos volevano fare la corsa, anche l’Astana, ma tanti volevano correre. L’errore è stato chiedere ai corridori. Se hanno un rappresentante, deve parlare lui per tutti e prendere una decisione, portando anche all’ordine chi non è d’accordo.

LA SENSAZIONE È CHE IL CICLISMO EROICO SIA ORMAI ESTINTO

Io ho fatto un ciclismo che si correva con maglie e pantaloncini di lana, oggi hanno tutta la migliore tecnologia, hanno delle valigie al posto delle borse del freddo, con tutti i ricambi possibili e immaginabili. Nel ’95 tutti i giorni pioveva quando vinse Rominger.

I FISCHI E I ‘BUU’ DEI TIFOSI AI CORRIDORI

Pensa la gente che era lì ad aspettarli e li ha visti passare col pullman. Il ciclismo non te l’ha ordinato il dottore di farlo, Moscon ha ragione.

ROGLIC SORNIONE

A Roglic va benissimo così, oggi aveva tutta la squadra lì al suo fianco, anche Dennis andava forte. Per lui va bene che sia la Ineos a fare il lavoro di tenere la corsa sotto controllo, così risparmia i suoi gregari. Poi penso che qualcosa prima della cronoscalata vorrà farla, o almeno me lo auguro.

LO SCATTO DI DAMIANO CARUSO

Caruso vuole provarci, aveva fatto tirare un po’ anche Buitrago sulla prima salita. Per il podio vuole crederci, ma già nei top5 si accontenterebbe. Buitrago potrebbe essere anche qualcosa di più di un gregario di lusso, ha sicuramente delle qualità. Sinceramente mi aspettavo di più dal colombiano, non ho capito bene come la Bahrain voglia utilizzarlo. Haig oggi si è staccato: può avere accusato sia la caduta di ieri sia la tappa corta di oggi.

IL SENSO TATTICO DELL’ATTACCO DI FORTUNATO

Fortunato aveva la gamba buona, pensava che lo lasciassero andare, invece poi è partito Carthy e lo ha ripreso. Forse pensava di prendere un po’ di vantaggio, ma tatticamente non mi spiego l’attacco.

DUE SETTIMANE DI GIRO E NON SI È VISTA UNA BATTAGLIA IN SALITA

Per ora la valutazione sulle salite non c’è stata, siamo ancora tutti in attesa di aspettarci qualcosa da quelli che devono recuperare, tipo Caruso.

MILAN VERSO LA MAGLIA CICLAMINO E DOMANI AVRÀ UN’OCCASIONE

Con Pedersen che si è ritirato oggi, Milan ha tutto il vantaggio per prendere la maglia ciclamino e domani potrebbe anche vincere. Secondo me domani si arriva in volata, dopo il Sempione ci sono 130 km prima dell’arrivo. Non credo proprio che arrivi la fuga, c’è anche Gaviria che vuole vincere, penso che non faranno forte la salita iniziale. La Movistar è rinfrancata dopo la vittoria di Rubio e potrebbe tenere chiusa la corsa insieme a DSM e Jayco.

GLI ITALIANI DEL FUTURO: OGGI PARLIAMO DI GIULIO PELLIZZARI

Giulio Pellizzari si è formato in una squadra juniores a Foligno, aveva Massimo Giunti come ds, che lo ha ispirato a passare professionista subito senza passare dagli U23. È un buon corridore, ha dichiarato persino che vorrebbe vincere il Tour de France. Deve migliorare tanto in discesa, ma in salita va molto forte, è un po’ come gli spagnoli e colombiani di una volta. Passando da juniores a professionista ha ricalcato un po’ quello che fece tanti anni fa Pozzato, o più di recente Evenepoel. Però mi sembra di capire che è un bravo ragazzo e che si fa ben volere.

LE PUNTATE PRECEDENTI DELLA ‘FAGIANATA’

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