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Ciclismo

‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Zana è da classifica. Sulle Tre Cime di Lavaredo arriveranno uno alla volta”

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Riccardo Magrini

FILIPPO ZANA PRONTO PER FARE IL CAPITANO

Oggi mi sono espresso in maniera netta, ci credevo nella sua vittoria, ha battuto un signor corridore come Pinot. Sta facendo un Giro eccellente, dimostrando un grande recupero, non era facile fare quello che ha fatto oggi e anche sul Bondone. Forse abbiamo trovato un uomo che, maturando, può puntare alla classifica. Con la vittoria di oggi può cambiare il suo destino, anche come convinzione. In salita va forte, oggi non faceva fatica, è un attaccante. Fra 3-4 anni potrebbe anche provare a vincere il Giro d’Italia.

ZANA CREDERÀ NELLE SUE POTENZIALITÀ?

Ci deve credere, perché le qualità stanno venendo fuori. Era già campione italiano, adesso ha vinto una tappa così dopo tutto il lavoro che ha fatto in queste settimane: deve crederci assolutamente. Anche la sua squadra mi sembra che ci creda: loro volevano vincere una tappa e fare classifica con Dunbar, Copeland mi aveva parlato molto bene di Zana. Può maturare e provare a fare classifica.

L’ITALIA HA TROVATO IL CORRIDORE DA CORSE A TAPPE?

Secondo me lo abbiamo trovato. Lo ha proprio dimostrato. Ha l’età giusta e si trova in una squadra che può fargli fare il salto di qualità. È uno scalatore, ma ha anche un buon spunto veloce, come ha fatto vedere con Pinot.

ANCHE FRIGO HA PROSPETTIVE, MA IN DISCESA…

Frigo era caduto qualche tempo fa e gli è rimasta un po’ di fobia. Deve prendere fiducia nei suoi mezzi.

BUON BILANCIO PER L’ITALIA

Degli italiani non si può dire male in questo Giro. Per ora il bilancio è positivo. Abbiamo trovato uno velocissimo come Milan, Dainese che ha vinto alla prima occasione, adesso Zana che sta andando così forte: vincere nella terza settimana non è mai facile. La fuga di oggi è andata via di forza, non di fortuna.

ROGLIC E THOMAS I MIGLIORI SUL COI

Roglic mi ha tratto in inganno, la faccia non era bella, i suoi gregari non facevano nulla, quindi pensavo che non stesse bene. Invece è stato fenomenale. Però ho visto un Thomas di una solidità clamorosa. Ha ‘menato’ anche lui quando Almeida era in difficoltà.
Thomas è davvero forte, pur con la squadra decimata senza Ganna, Geoghegan Hart e Sivakov. De Plus e Arensman sono andati fortissimo.

DOMANI LE ATTESISSIME TRE CIME DI LAVAREDO

Domani arrivano uno per volta al traguardo. Il Giau è durissimo, già lì prevedo una prima selezione. Ma i distacchi ci saranno sulla salita finale. Thomas ha già un bel vantaggio. Domani sarà un ‘si salvi chi può’, non ci saranno tatticismi. Su quella salita devi andare e basta, verrà fuori chi ha più energie. Poi a cronometro si vedrà. Le pendenze del Monte Lussari non sono adatte a nessuno dei primi tre in classifica, ma più favorevoli a Dunbar, che comunque è di un altro livello rispetto a loro ed ha un distacco importante.

LE DIFFICOLTÀ DI JOAO ALMEIDA

Pare che Almeida abbia avuto problemi stanotte: il ds Giannetti ha detto che non stava bene, le sensazioni già in partenza non erano buone. Tanto di cappello per come ha saputo ammortizzare il colpo. Per me comunque il Giro se lo giocano Thomas e Roglic. Il britannico mi ha fatto un’impressione troppo buona: è magro, potente, tirato, solido. Lui ha vinto un Tour de France, quando è venuto al Giro è caduto due volte. Stiamo parlando di corridori di grande qualità, superiori a quelli che c’erano al Giro nel 2022.

IL GIRO IN DIFESA DI DAMIANO CARUSO

I tre di classifica della Bahrain un po’ stanno deludendo. Buitrago e Haig si sono sciolti, Caruso ha limitato i danni, ma si è fatto superare anche da Dunbar, che magari potrebbe poi ripassare nella cronoscalata. Questo è il suo livello di quest’anno, non è mai stato combattivo come nel 2021, gli manca brillantezza. Comincia anche ad avere 36 anni. È vero che Thomas ne ha 37, ma in carriera è stato sfruttato meno, ha corso meno di Caruso. Ricordiamoci poi che il siciliano è sempre stato un ‘gregarione’ nella sua carriera. Ci speravamo in lui perché era l’unico italiano da classifica, ma non potevamo attenderci miracoli.

GLI ITALIANI DEL FUTURO: OGGI PARLIAMO DI DAVIDE DE PRETTO

De Pretto è un bel corridore, valido. Era arrivato 2° a Capodarco dietro Buratti, ha delle buone cose da dire. Va bene in salita, ma non è velocissimo, anche se non è fermo. Può dire la sua in un arrivo a ranghi ridotti. È tutto da scoprire, perché ha 21 anni e fa un’attività prevalentemente nazionale. Però sicuramente ha delle qualità.

LE PUNTATE PRECEDENTI DELLA ‘FAGIANATA’

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