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La Serie A e le squadre B, qualcosa si muove: quattro club pronti a iscriverle

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Atalanta, Fiorentina, Inter e Milan. Sono i quattro club che dalla prossima stagione potrebbero dar vita alle squadre B per valorizzare i propri giovani. Finalmente qualcosa si muove. Una gran bella notizia per il calcio italiano. Oltre alla Juventus, che già da qualche anno ha intrapreso questa strada, la Serie C potrebbe presto ospitare altre seconde squadre come la Next Gen. I buoni risultati ottenuti dai bianconeri con i vari Fagioli, Miretti, Iling e Soulé, probabilmente, hanno indotto altre società ad aprire gli occhi e a sposare questa linea. La speranza è che l’ondata non si fermi qui.

La squadra più avanti nei lavori sembrerebbe essere l’Atalanta. Il club della famiglia Percassi ha già avviato la progettualità. Ed è possibile che già a settembre sia tutto pronto. La Figc, d’altronde, ha fatto un passo importante verso le società di Serie A stabilendo i criteri per i ripescaggi della Serie C: eventuali “buchi” di organico di quella che un tempo si chiamava Lega Pro verranno riempiti prima con le seconde squadre dei club di A, poi con le retrocesse della C e infine con le vincenti dei playoff di Serie D.

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I costi non sono proibitivi, quanto meno per società della massima categoria italiana. L’iscrizione costa 1,2 milioni di euro. Il problema, semmai, sono i requisiti minimi richiesti per poter partecipare al campionato di Serie C. Come ad esempio lo stadio a norma. Non tutti i club di Serie A sono dotati di un secondo impianto. Anzi, quasi nessuno. La stessa Atalanta, per poter dar vita al progetto seconda squadra dovrà cercare una nuova casa. Possibilmente vicino a Zingonia, il centro sportivo che ospita gli allenamenti dei nerazzurri.

Il presidente Antonio Percassi, insieme al figlio Luca, pare si sia già mosso in tal senso trovando l’accordo con il Caravaggio, società dilettantistica che “presterebbe” il campo alla Dea permettendole di essere in regola per l’iscrizione. Un impianto da 2.200 posti, non tantissimi ma abbastanza per dare il là al progetto. Se così fosse i giovani dell’Atalanta, uno dei club italiani che lavora meglio sul proprio vivaio, dall’anno prossimo avrebbero l’opportunità di giocare in un vero campionato professionistico anziché nei campionati giovanili (Under 17, Under 18 e Primavera). Il dado è tratto. L’Italia del calcio, forse, s’è desta.

Foto: Lapresse

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