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Lucia Bronzetti conquista Rabat! Primo WTA in carriera, battuta Julia Grabher in tre durissimi set
Lucia Bronzetti vince il primo torneo WTA in carriera. La riminese porta a casa il secondo successo tricolore del 2023, sconfiggendo nella finale del 250 di Rabat l’austriaca Julia Grabher con il punteggio di 6-4 5-7 7-5. A Rabat, in sostanza, si parla per il secondo anno consecutivo italiano dopo l’assolo di Martina Trevisan nel 2022. In generale, tra Casablanca, Fes, Marrakech e l’attuale città ospitante è il quinto successo tricolore in Marocco: oltre ai due citati ci sono quelli di Rita Grande nel 2003 (Casablanca), Alberta Brianti nel 2011 (Fes) e Francesca Schiavone nel 2013 (Marrkaech). 37 i posti guadagnati dall’azzurra, che salirà al 65° posto e affronterà con grande fiducia il difficilissimo esordio al Roland Garros contro la tunisina Ons Jabeur.
Grabher inizia in maniera tremante al servizio, anche con un doppio fallo, e questo fa sì che Bronzetti si procuri due palle break, sfruttando la seconda con un bel rovescio dal lato sinistro. L’italiana annulla una chance dell’1-1 con il servizio, fattore che, insieme al dritto, l’aiuta a salire sul 2-0. Il controbreak dell’austriaca, però, è solo ritardato: qualche scelta sbagliata in tema di palle corte da parte della riminese ed è 2-2. Seguono due game tutto sommato tranquilli, pur conditi da bei punti; proprio il bellissimo passante incrociato di Bronzetti sul 3-3 15-0 Grabher crea le premesse per il nuovo servizio strappato, con tanto di doppio fallo dell’austriaca. Non ci sono più scossoni, e così l’azzurra riesce a mettere insieme quanto serve per il 6-4.
La prima metà del secondo parziale scorre tutto sommato tranquilla; nessuna delle due giocatrici ha una reale occasione per riuscire a procurarsi un reale vantaggio. I doppi falli, però, non aiutano Grabher, costretta soprattutto nel settimo game a dover lottare con essi. Bronzetti, però, non ne approfitta, o almeno non immediatamente; la prima vera chance ce l’ha sul 30-40 dopo un bel duello a rete vinto. Sulla seconda, però, il gioco di angoli dell’italiana è foriero del 5-4 che la porta a un passo dalla prima volta. Grabher non è giocatrice che si arrende, e giocando sulle righe ha l’opportunità del controbreak.
Qui arriva una controversa decisione della giudice di sedia, accolta polemicamente dall’azzurra con il segno “ok” e un applauso: prima esterna e risposta davvero profonda chiamata fuori, ma giudicata buona dalla suddetta giudice di sedia, che consegna il punto all’austriaca nonostante Bronzetti fosse palesemente sulla palla e in grado di giocarla se non disturbata dalla chiamata. Risultato: 5-5. Nasce così un game molto bello e lottato, in cui Grabher, tra le palle break salvate, pesca anche, girandosi, un dritto che finisce sulla riga e anche un nastro favorevole. Per finire, dopo quattro chance mancate, Bronzetti spedisce in rete lo smash del 6-5 per l’avversaria. Proprio qui arriva il set point, con un gran rovescio lungolinea che vale il 30-40; l’azzurra sbaglia malamente il dritto lungolinea e regala il set per 7-5.
Tante le difficoltà per l’italiana all’inizio del terzo: sull’1-0, infatti, Grabher si ritrova con quattro chance di 2-0 tra le mani, ma per entrambe è il momento della tensione. L’azzurra, in qualche modo, se ne libera e trova l’1-1. Sul 2-1, però, l’austriaca trova ancora più soluzioni verso la rete ed è proprio con una di queste, ben supportata dal dritto sempre più funzionante, che va a strappare il servizio a Bronzetti a 30. Quando tutto sembra finito, però, dal 3-1 40-0 la riminese risorge e, più per propri meriti che per altrui contributo, si rimette subito in scia. L’inerzia cambia in maniera rapidissima: Grabher riprende a sbagliare, la fiducia dell’azzurra aumenta e c’è il 4-3 in suo favore, che diventa rapidamente 5-3. Sul 5-4 di nuovo Bronzetti non riesce a chiudere, con l’avversaria che va sempre più in spinta; arriva però la nuova chance sul 6-5 a mezzo doppio fallo dell’austriaca e break a 15. Stavolta, però, di ribaltoni non ce ne sono più, perché queste due ore e 48 minuti la riminese li ricorderà per sempre.
219 i punti giocati in questo ultimo atto, per rendere l’idea della durezza. Soprattutto le prime in campo l’aiutano (76,1%-69,1%), al di là del tantissimo equilibrio nei punti vinti sulla prima e sulla seconda (62,7%-61,8% in un caso, 50%-47,1% nell’altro). Dopo Camila Giorgi a Merida, un’altra azzurra scrive il proprio nome tra le vittoriose del 2023.
Foto: LiveMedia/Rob Prange/DPPI – LivePhotoSport.it