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‘Maurizio racconta…’: Italia e il timore di lanciare i giovani nei tuffi

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I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto della settimana per l’Italia: 7,5
Atleta della settimana (uomo): Tommaso Marini (scherma)
Atleta della settimana (donna): Assunta Scutto (judo)

Vincere è sempre difficile, confermarsi lo è ancora di più. Assunta Scutto è di nuovo salita sul podio mondiale nei 48 Kg, doppiando il bronzo della stagione scorsa. In entrambi i tornei iridati ha perso solo contro la giapponese Tsunoda, autentica fuoriclasse. La speranza è che fra un anno la 21enne napoletana possa colmare il gap con la nipponica, i cui 31 anni forse le incominciano a pesare un po’ in una disciplina dura come il judo. La palma di migliore donna della settimana spetta a lei.
Palma che invece tra i maschi ho assegnato a Tommaso Marini. Il fiorettista ha conquistato un duplice podio individuale (bronzo) e a squadre (argento) in World Cup ad Acapulco. Soprattutto quest’ultimo è quello più importante per posizionarci subito in alto nella prima tappa di qualifica per Parigi 2024. Anche le donne hanno risposto presente con un altro secondo posto (aspettando la fuoriclasse Errigo, che ha dato alla luce due splendidi gemelli). Contentissimo inoltre per Davide Di Veroli, talento purissimo della spada azzurra che finora non era riuscito ad esprimersi ai livelli che ha nelle sue corde, sperando che questo secondo posto a Cali gli garantisca una nuova consapevolezza.
Jonathan Milan, uno dei paladini del trenino su pista, dimostra tutto il suo talento anche su strada vincendo la prima tappa in linea del Giro d’Italia e facendoci sognare per arrivi di questo tipo nelle corse di un giorno. Massimo Fabbrizi chiude invece secondo nella Coppa del Mondo di Il Cairo, dimostrando che – nonostante l’età – forse è ancora l’azzurro più talentuoso e affidabile nel trap per Parigi 2024. Speriamo che il suo ritorno contagi l’intero ambiente italico, in modo da portare a casa entrambi i pass a Cinque Cerchi.
Le farfalle della ritmica hanno dovuto cedere il primo posto nell’all-around di World Challenge Cup alla Spagna, per appena un decimo e mezzo. Doppio podio anche nei singoli attrezzi. Nell’atletica stupisce il primo podio conquistato – da italiano per lo Stato, ma non per la IAAF – da Andy Diaz nel triplo della Diamond League di Doha: un 17,80 ventoso di poco (2,6), ma con ben 20 centimetri lasciati all’asse di battuta. Ormai Pichardo è vicinissimo e comincia a preoccuparsi del nostro nuovo portacolori. Bellissimi quarti posti in Coppa del Mondo di tuffi, sia per Marsaglia-Tocci nei 3 mt sincro sia per Jodoin di Maria dalla piattaforma: l’elite della disciplina è ormai vicinissima (aspettando il ritorno di Bertocchi). In difficoltà Chiara Pellacani, abbastanza lontana dai suoi livelli abituali.
Negli sport di squadra male l’hockey su ghiaccio azzurro, non riuscito a qualificarsi per la Top Division 2024, nonostante ci fossero in palio due pass (andati a Polonia e Gran Bretagna, che non molto tempo fa battevamo regolarmente). Bene invece il tennistavolo, con entrambe le nazionali qualificate per gli Europei a squadre di settembre in Svezia.
Infine, nella boxe “pro” da evidenziare il titolo europeo dei pesi piuma conquistato da Mauro Forte per KO e la corona continentale dei supermosca difesa da Stephanie Silva. Sconfitte invece per Simona Salvatori nei pesi gallo e Catalin Ionescu tra i superpiuma.

TUFFI: L’ITALIA HA PAURA DI LANCIARE I GIOVANI

Nei tuffi spesso assistiamo a exploit di giovanissimi talenti under 16, come fu al suo tempo Daley, o attualmente Sereda e il fenomeno giapponese della piattaforma Rikuto Tamai. Per non parlare poi della precocità dei cinesi. Ma mentre Tamai domina e realizza punteggi stratosferici in World Cup a Montreal, durante lo stesso periodo in casa azzurra mandiamo invece il nostro principale talento, Matteo Santoro, a partecipare nel Diving Meet di Dresda, riservato alle categorie giovanili. Dopo essersi imposto su entrambi i trampolini (1 e 3 metri), lasciando il vuoto alle sue spalle (70 punti il distacco col secondo, dal metro) mi faccio la seguente domanda: ma perché il 16enne romano deve continuare a fare le gare juniores (troppo il divario tecnico con i rivali), venendo così sprecato e non imitandone l’esempio dei sopracitati talenti?
Se la risposta fosse per mancanza di coefficienti di difficoltà all’altezza della categoria seniores, allora perché se ne sta ritardando l’introduzione dentro il suo programma? Oppure si sta dando priorità ai senatori del gruppo all’interno della squadra?
Sia quale sia la risposta, avrei una proposta per non entrare in ulteriori dettagli: facciamo disputare dei “trials” ai nostri azzurri, e chi farebbe i punteggi più alti andrebbe a rappresentarci alle principali competizioni mondiali. Un po’ come nel nuoto.

Maurizio Contino

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Foto: Lapresse

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