Rubriche

‘Maurizio racconta…’: Nicolò Renna ed Odette Giuffrida sugli scudi. Padel presto olimpico?

Pubblicato

il

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto della settimana per l’Italia: 6,5
Atleta della settimana (uomo): Nicolò Renna (iQFoil)
Atleta della settimana (donna): Odette Giuffrida (judo)

E’ stata una settimana in chiaroscuro per il Bel Paese, con tante soddisfazioni ma anche rimpianti per quello che poteva essere. Ovviamente mi riferisco al sacrosanto oro di cui è stato privato Mouhiidine nei -92 kg dei Mondiali di boxe. Purtroppo queste giurie corrotte faranno sparire la nobile arte dal programma a Cinque Cerchi, e sinceramente la gestione di questo sport da parte dell’IBA a livello mondiale se lo merita. Da qualche anno a questa parte, gli sport di performance – dove non conta l’apporto di un giudice – sono molto più credibili, visto che anche il mondo dello sport è stato colpito da questa piaga che si chiama corruzione.

Cambiando argomento, Nicolò Renna è stato il migliore della settimana, con un inaspettato oro nella nuova specialità velistica: entrato per il rotto della cuffia nelle Medal Series, è riuscito nelle fasi finali a sopravanzare il tedesco Koerdel e l’olandese Badloe, per firmare un’impresa fuori dal comune. Azzeccatissima la formula delle nuove classi, dove l’incertezza regna sovrana fino all’ultimo, e ciò regala spettacolo al tifoso, un po’ come nel tiro a segno ed a volo, dove si azzera tutto nelle fasi finali.

Giuffrida, invece, ci conquista per la sua continuità di risultati negli eventi che contano: la bimedagliata olimpica ottiene un bronzo validissimo per il ranking olimpico, oltre che per la sua bacheca. Questa carriera meriterebbe di essere coronata con un gradino alto del podio fra un anno. In generale, un Mondiale di judo da urlo per gli azzurri, con il record storico di podi (4) anche se senza ori. Da evidenziare l’argento di Manuel Lombardo, ormai ritornato ai vertici anche nei -73 kg e pronto a fare la voce grossa a Parigi 2024.

La prima tappa della Coppa del Mondo di canoa velocità a Szeged (Ungheria) ci propone una coppia “nuova di zecca” come il C2 500  – olimpico – Gabriele Casadei/Carlo Tacchini, con un terzo posto che ci fa sognare in ottica Parigi 2024. Gli ungheresi sono ad appena 0.83 secondi di distacco. Sarà un altro miracolo all’italiana? Forse sarebbe il momento di dirottare Tacchini esclusivamente su questa barca, abbandonando il C1 1000. Meglio un podio pesante, che magari due quarti posti a Cinque Cerchi? Un pensierino, se fossi in Oreste Perri, lo farei. Inesistente, invece, il kayak ed il settore femminile. Aspettando i giovani rampanti.

La sciabola azzurra a squadre ha racimolato punti importantissimi per il ranking olimpico, con due quarti posti in entrambi i settori, ma con qualche sconfitta di troppo che forse poteva essere evitata. Bene anche i nostri atleti nei tornei individuali, con Nuccio secondo e Berrè terzo a Madrid, mentre Chiara Mormile è salita sul terzo gradino del podio a Batumi.

Quando Paltrinieri non è in forma ottima, ci pensa Acerenza: come agli Europei casalinghi, il lucano firma la vittoria nella 10 km di Coppa Len di rondo a Piombino; seconda invece Taddeucci, sempre costante ai vertici in questa stagione.

Nei motori, nuova caduta per Pecco Bagnaia (spinte e schiaffi con Vinales) ma per fortuna nostra, ci ha pensato Bezzecchi a portare in alto il tricolore. Attenzione, il pilota del team VR46, assieme a Bastianini (quando rientrerà), secondo me saranno gli arbitri che decideranno questo Mondiale, più di Marquez o Quartararo. Benissimo invece Arbolino, che si allontana da Acosta in vetta alla classifica di Moto2, con una regolarità da far paura a tutti.

Negli sport di squadra, tutti i nostri club calcistici sono ancora in lizza per entrare in finale nelle rispettive Coppe europee: neanche la Fiorentina – con la regola dei gol esterni che non vale più – la considero spacciata. Il sogno triplete continua.

Infine, male in generale discipline come pentathlon moderno, mountain bike, tiro a segno e triathlon, con risultati sotto alle aspettative, soprattutto da parte dei tiratori Sollazzo, Ceccarello e Spinella.

PADEL PRESTO OLIMPICO?

Il padel è già entrato tra le discipline dei Giochi Europei, in programma quest’estate a Cracovia. Sappiamo che spesso queste manifestazioni (World Games e Giochi Europei su tutte) sono l’anticamera per una spinta ulteriore verso il sogno olimpico. Ci riuscirà presto questo sport? Dai numeri sembrerebbe proprio di sì.

A livello mondiale, l’Argentina e soprattutto la Spagna, sono i principali paesi di riferimento del padel, e in cui esiste il professionismo più elevato, come dimostrano le principali classifiche e ranking mondiali. Il Bel Paese è ancora lontano a livello tecnico da queste Nazioni, ma le distanze si stanno accorciando per quanto riguarda investimenti e strutture.

Analizzando un po’ i dati, troviamo che negli ultimi due anni l’Italia ha investito 77,6 milioni di euro, dato inferiore in Europa solo alla Svezia. Il giro d’affari nel 2022, secondo vari rapporti, ha sfiorato i 700 milioni di euro. E quando si investe così tanto in un settore, l’unica spiegazione possibile si trova nei margini di crescita, che sembrano enormi.

Prima della pandemia, 200mila erano i praticanti nel Bel Paese, mentre la stima attuale è di 1 milione. Ma il dato più impressionante riguarda le prospettive future: ci sono infatti 4,5 milioni di italiani che si dicono interessati al padel, ma non lo hanno ancora praticato (!).

Anche il dato dei campi da gioco non passa inosservato: nel 2020 erano circa 1900, mentre a fine 2023, si stima che saliranno a 7400, con una crescita vicina al 290%. In parole spicciole, in tre anni i campi si sono quasi quadruplicati. Per densità di strutture, in Europa l’Italia è ormai seconda solo alla Spagna, che ha quasi un campo ogni 3mila abitanti mentre noi siamo a uno ogni 8mila abitanti circa.

Dunque, la saturazione da noi è ancora lontana. Per alcuni era una moda passeggera, portata dagli ex calciatori. Ma ora i praticanti sono sempre di più e, anzi, si avvicinano da giovanissimi alla disciplina. I tempi sembrano maturi per raggiungere i vertici agonistici.

Maurizio Contino

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Foto: IJF

Exit mobile version