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Perché la Juventus protesta in Europa League? Il rigore non dato a Rabiot e il VAR: cos’è successo

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La Juventus è riuscita a strappare un importantissimo pareggio nella semifinale di andata di Europa League contro il Siviglia. Il gol di Gatti tiene in vita le speranze della squadra di Massimiliano Allegri, che potrà giocarsi tutto nella sfida del prossimo giovedì. I bianconeri però hanno da recriminare per un paio di episodi alquanto dubbi.

Ce n’è uno clamoroso, al minuto 87 della partita mentre la Juventus era riversata in avanti per cercare il pareggio. Cross in area su cui si avventa Adrien Rabiot, che prova a concludere al volo di destro. Il francese riesce a calciare, ma viene contrastato da Badé. L’immediata impressione è che il difensore degli spagnoli intervenga in ritardo, ma dalle immagini è ancora più netta: il francese coglie in pieno solo la gamba del connazionale.

Allegri è incontenibile in panchina, i giocatori protestano, ma l’arbitro Siebert fa cenno di proseguire. Nemmeno il Var richiama il fischietto tedesco, con la sfida che continua fino al provvidenziale 1-1 di Gatti. Ma le critiche si sprecano, soprattutto dopo le immagini della gamba di Rabiot, che evidenzia una ferita bella profonda sulla tibia, di forma rotonda: sicuramente il tacchetto di Badé.

Ma questo è l’episodio più eclatante di una partita che non è stata gestita al meglio da Siebert, apparso dubbioso su parecchi falli durante il corso dei 90 minuti. “Brutto fallo, era netto ma il Var non ha detto niente” ha affermato Rabiot ai microfoni di Sky alla fine della partita. Perché si sa, rigore è quando arbitro fischia e recriminare serve a poco. Anche se hai ragione da vendere.

Foto: LaPresse

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