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Real Madrid-Manchester City è già iniziata. Guardiola: “Non è una rivincita”. Ancelotti: “Se difendi bene, nel caso peggiore pareggi”

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È già cominciata, a parole, la sfida tra Real Madrid e Manchester City che domani sera, martedì 9 maggio, saranno di fronte per la semifinale di andata di Champions League.

Si tratta di un remake della semifinale della passata stagione quando ad accedere all’ultimo atto (e poi ad alzare il trofeo) furono gli spagnoli che eliminarono i Cityzens con un risultato aggregato di 6-5.

L’allenatore del club inglese, Pep Guardiola, però ha provato a gettare acqua sul fuoco: «Fu tosta come eliminazione dopo aver fatto una buona prova in casa. Al ritorno non siamo stati bravi abbastanza e abbiamo fatto i complimenti al Real Madrid. Non siamo qui per una rivincita, è solo una nuova opportunità per raggiungere la finale e vincere la Champions».

Guardiola, quindi, ha aggiunto: «Inutile pensare a quello che è successo l’anno scorso, perché giochiamo contro il Real Madrid e sappiamo cosa vuole dire in questa competizione. Semmai dobbiamo imparare qualcosa da quelle sfide, ma in ogni caso tutto sarà deciso a Manchester al ritorno».

Il tecnico catalano ha quindi parlato dell’obiettivo Champions: «So benissimo cosa mi chiede la società, l’ho sentito dal primo momento in cui sono arrivato qui. Il club vuole vincere questo trofeo, ma la pressione è positiva non è una ossessione. Voglio stabilità ed essere competitivo tutti gli anni, questo è quello che conta per me. Poi vincere la Champions è un processo che può richiedere anche tantissimi anni, quindi l’importante è essere sempre lì tra quelle in lotta per vincere».

Carlo Ancelotti, invece, si è mostrato pragmatico sull’atteggiamento da tenere: «Se difendi bene, il risultato peggiore è il pareggio. Questo non significa che non attaccheremo. Non dimentichiamo che l’anno scorso contro il City abbiamo subito 5 gol e ne abbiamo segnati 6 in due partite. Ci metterei la firma per fare lo stesso quest’anno».

L’allenatore madridista poi ha analizzato i rivali: «È una squadra più completa. L’anno scorso avevano un attaccante molto pericoloso come Gabriel Jesus, ma molto diverso da Haaland. Ora approfittano delle palle lunghe, in molte partite ne hanno approfittato. Questo non significa che hanno cambiato lo stile. Sono molto ben organizzati in difesa e giocano bene con la palla».

Foto: LaPresse

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