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Roland Garros
Roland Garros 2023, Novak Djokovic scrive: “Il Kosovo è il cuore della Serbia”. Oudéa-Castéra risponde: “Messaggio militante”
Monta la polemica al Roland Garros. Al termine del match d’esordio, il n.3 del mondo, Novak Djokovic, vinto dal campione nativo di Belgrado con il punteggio di 6-3 6-2 7-6 (1) contro l’americano Aleksandar Kovacevic, ha creato non poco rumore quanto scritto nel consueto messaggio sulla telecamera.
“Il Kosovo è il cuore della Serbia. Stop alla violenza!“, il messaggio di Djokovic che così ha voluto dare il suo appoggio alla popolazione serba nel nord del Kosovo, dove è tornata alta la tensione interetnica con scontri fra truppe della Kfor e dimostranti serbi contrari ai nuovi sindaci di etnia albanese, eletti nei quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba (fonte: ANSA).
Una dedica che ha avuto delle reazioni a tutti livelli. In nottata, a Orahovac, i kosovari hanno mandato un avvertimento a Djokovic, distruggendo il murales a lui dedicato e firmandosi con la sigla UCK (Esercito Liberazione del Kosovo), un’organizzazione terroristica che negli anni ’90 si rese protagonista di vari massacri ai danni di inermi civili serbi.
A dire la sua è stata anche la ministra dello sport francese, Amélie Oudéa-Castéra, che ha criticato quanto scritto da Nole: “Quando vogliamo mandare messaggi in difesa dei diritti umani, messaggi che uniscono persone sulla base di valori universali, un atleta è libero di farlo. Ma in questo caso parliamo di un messaggio militante e politico e questo non deve accadere nuovamente“.
???????? “Il ne faut pas que ça se reproduise”
Amélie Oudéa-Castéra tacle Novak Djokovic après son message politique sur le Kosovo à #RolandGarros . #Les4V @AOC1978 pic.twitter.com/ZcKqDmLVF0
— Telematin (@telematin) May 31, 2023
Da questo punto punto di vista Oudéa-Castéra, come riporta L’Equipe, ha voluto anche sottolineare che c’è differenza tra questo episodio e quanto accaduto tra russi/bielorussi e ucraini, in relazione al fatto che la giocatrice Marta Kosyuk abbia deciso di non stringere la mano ad Aryna Sabalenka. “Quello che sta accadendo agli ucraini nel circuito è qualcosa di molto complicato. Vorremmo che ci fosse sempre fair play fino alla fine, ma c’è troppo dolore“, le considerazioni della ministra.
Foto: LaPresse