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Roland Garros 2023, Sara Errani: “Una vittoria che dedico a mia nonna, scomparsa prima del match”

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La voglia di lottare e una dedica speciale. Non è stata una partita come tutte le altre per Sara Errani. La tennista italiana (n.73 del mondo), la cui storia non ha bisogno di presentazioni, non era certo all’esordio al Roland Garros. Tuttavia, per lei, il tennis è un amore infinito che, nonostante tutte le difficoltà del caso, batte sempre sempre nel proprio cuore. Ed è stato proprio questo elemento “pulsante” a caratterizzare la vittoria di Sarita contro la svizzera Jil Teichmann (n.77 WTA), nel primo turno dello Slam francese, con il punteggio di 3-6 6-4 6-2.

Nelle ultime ore la quotidianità di Errani è stata sconvolta dalla notizia della scomparsa di sua nonna ed è anche per questo che al termine della partita ci sono state lacrime e un bacio verso il cielo, a rappresentare perfettamente il suo stato d’animo.

Nella conferenza stampa post match, la nostra portacolori ha chiarito quanto accaduto: “Partita difficile, in una giornata difficile. E’ venuta a mancare mia nonna, mi sono svegliata con questa notizia. Purtroppo è stata una giornata complicata fin da stamattina, però sono riuscita comunque ad entrare, a lottare, star lì…e alla fine l’ho portata a casa, non so neanch’io bene come. Mia nonna guardava tutte le mie partite, ovviamente questa vittoria è per lei. É difficile essere lontano da casa quando succedono queste cose, lontano dai miei, da mia mamma. Mi dispiace da un lato esser qua“, ha confessato l’azzurra.

Vanni Gibertini di Ubitennis ha poi chiesto quale significato potesse avere questo match: “Ho ottenuto la soddisfazione che volevo quando sono riuscita a rientrare nelle prime 100, erano anni che ero lì fuori e non riuscivo mai a rientrarci. Quindi dopo quasi quattro anni rientrare tra le prime 100 è stata proprio una mia soddisfazione. Era quasi diventata una sfida personale, riuscirci mi ha un po’ tolto un peso. Adesso gioco sicuramente un pochino più tranquilla, e prendo quello che viene. Ovvio che quando entro in campo do tutto, però son cosciente che sono agli sgoccioli. Quindi ci metto tutto come sempre ma perché amo il tennis, perché mi piace giocare, lottare, e quindi provo con tutte le mie forze“.

A conclusione, un pensiero a quel che sarà dopo l’addio ai campi da gioco: “Ogni tanto mi piace anche guardare altri ragazzi che giocano, se posso aiutare e dare consigli mi piace, mi piace guardare dove possono migliorare. É una cosa che fa un allenatore, ed è quindi una cosa che mi piace abbastanza. Poi vedremo cosa farò, non lo so ancora. Sicuramente il tennis farà sempre parte della mia vita, è uno sport che mi piace da morire. Quindi mi piace anche guardarlo, vado a vedere il figlio del mio allenatore ai tornei ed impazzisco, mi piace tantissimo guardarlo, star lì, cercare di capire cosa potrebbe fare e cosa no”.

Foto: LaPresse

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