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Roland Garros 2023: tutti gli italiani nel tabellone principale e in quello di qualificazione. Da Sinner a Giustino la carica dei 20

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20. Tanti sono gli italiani che affronteranno il Roland Garros, con una gran presenza sia nel tabellone principale che in quello di qualificazione. Sei sono gli azzurri che debutteranno a partire da domenica 28 (quello di Parigi è l’unico Slam che prevede l’utilizzo di tre domeniche),mentre per gli altri 14 tutto è distribuito tra oggi e domani.

Quasi superfluo rimarcare come sia Jannik Sinner la punta della spedizione azzurra; numero 8 del mondo, ha una voglia di rivalsa enorme se non altro perché c’è in sospeso quell’ottavo di finale a tinte davvero maledette con il russo Andrey Rublev. Per l’altoatesino l’obiettivo è andare molto più in là del 2020, quando raggiunse i quarti, e farlo proprio nell’anno in cui Rafael Nadal, per infortunio, lascia davvero aperto il campo a qualsiasi genere di ipotesi. Dopo 18 anni, il Roland Garros ha (tanti) favoriti diversi e poco di chiaro.

Elemento di disturbo per parecchi sarà inevitabilmente Lorenzo Musetti, chiamato a tornare in auge sulla terra parigina dopo che a far da contraltare al grande ottavo del 2021 è arrivata la sfortuna del 2022, con la sconfitta in cinque set contro Stefanos Tsitsipas. Stavolta il greco non può prenderlo subito, perché c’è la protezione data dal ruolo di testa di serie. Terzo turno e ottavi potenzialmente più raggiungibili, dunque, ma sempre con un occhio di riguardo verso possibili sorprese.

Roland Garros 2023: tabellone qualificazioni maschili. 14 azzurri per un posto nel main draw

Ci sono poi gli azzurri non teste di serie, ma pronti a piazzare sgambetti vari. Sono due i più accreditati in questo senso: per un Lorenzo Sonego che sul rosso è cliente scomodo per chiunque c’è un Fabio Fognini che, al possibile ultimo anno di carriera, a Parigi vuole lasciare il segno. Qui il ligure ne ha vissute tante: vittorie pazzesche, sconfitte brucianti, il bello e il brutto del tennis. Ma, se lo si conosce un po’, si sa anche che vuole andar via dal Roland Garros con qualcosa di bello. Ed è la ragione per cui nessuno lo vuole incontrare subito, specie tra i top player.

Meno importanti le chance per Marco Cecchinato, che con un po’ di fortuna almeno al terzo turno potrebbe ambire, mentre a Matteo Arnaldi nulla è chiesto se non di godersi la prima esperienza nel tabellone principale di Parigi, con un mondo, quello dei tre set su cinque, totalmente diverso dal due su tre.

Scendiamo ora nel tabellone di qualificazione, andando a vederlo non per ranking, ma per posizione dei considerati. Mattia Bellucci già arriva da un periodo negativo, poi trova il tedesco Yannick Hanfmann che ha raggiunto i quarti a Roma: in breve, la carta direbbe che ha chance ridotte al lumicino. Ne ha di più Francesco Passaro, che è nello stesso spot. Per lui, però, oltre a Hanfmann in un eventuale turno decisivo c’è anche il problema di Elias Ymer: lo svedese è infatti tra i meno consigliati da affrontare tra i non facenti parte del seeding. In entrambi i casi nessun precedente.

Stesso discorso per Luca Nardi con il cileno Alejandro Tabilo, che rischia di uscire dai 200, ma è anche uno di quelli che sul rosso è da battere. Potenziale secondo turno di lusso con il bosniaco Damir Dzumhur, anche se ormai in versione depotenziata, o il croato Borna Gojo. Nella stessa zona Andrea Vavassori si gioca carte più che valide per andare avanti, a cominciare dal francese Titouan Droguet, che usufruisce di una wild card.

Potrebbe essere Riccardo Bonadio una delle sorprese in positivo: il ventinovenne friulano ultimamente è stato molto sfortunato nei sorteggi, ma stavolta avere l’australiano James Duckworth, che terraiolo certo non è nonostante la quinta testa di serie, può rivelarsi un bel vantaggio in uno spot privo di veri uomini da rosso.

Tempo di rivincita per Francesco Maestrelli, che dal bulgaro Adrian Andreev perse al tie-break del terzo set nel primo turno di qualificazione agli Australian Open; vero è che non è stato molto fortunato ultimamente (ad esempio nel Challenger del TC Garden a Roma, nel tabellone cadetto, ha pescato subito l’indiano Sumit Nagal, che poi ha vinto l’intero torneo). In condizioni buone sarebbe tra i candidati a farcela, previo intervento dell’olandese Gijs Brouwer.

Interessanti le chance di Andrea Pellegrino, opposto al giapponese Yosuke Watanuki, numero 7 del tabellone, ma certo non un fulmine di guerra sul mattone tritato. Stesso spot di Flavio Cobolli, che sfida il francese Mathys Herard, fuori dai 350. Lo spot è interessante per entrambi; potrebbe arrivare da qui un qualificato azzurro.

Sfortuna reale per Giulio Zeppieri: numero 12 del tabellone, è costretto a misurarsi subito con Nikoloz Basilashvili. E, benché “nobile decaduto”, il georgiano ha sempre tanto, tantissimo tennis nel braccio. Anche qui nessun precedente, mentre ce ne sono due a livello Challenger tra Lorenzo Giustino e il portoghese Frederico Ferreira Silva, entrambi arrivati al terzo set e vinti dal lusitano.

Spot complicato, per la quantità di nomi presente, per Raul Brancaccio: pur se numero 30 del seeding, è opposto al lituano Ricardas Berankis, sì in parabola discendente, ma sempre pericoloso. Se la forma lo accompagnasse, si potrebbe sperare anche in Franco Agamenone, che ha una storia fatta di 3-0 nei precedenti (a livello ITF) sull’argentino Facundo Diaz Acosta. Sarebbe anche un bello spot, con il solo austriaco Sebastian Ofner a costituire fattore di rosso abbondante.

Stessa zona, in tutti i sensi, per Luciano Darderi e Matteo Gigante. Il primo, però, trova subito l’argentino Facundo Bagnis, osso duro quando si parla di terra. Vero è che l’unico precedente parla a favore del tricolore, a livello di quarti a Campinas, Brasile. Possibile, dunque, il derby al secondo turno; per dargli il via, Gigante deve battere il sudcoreano Seong-chan Hong.

Foto: LaPresse

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