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Roland Garros, Andrea Vavassori: “Una vittoria che mi ripaga di tanti sacrifici, voglio vincere uno Slam in doppio”

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Un risultato che ripaga di tanti sacrifici. Andrea Vavassori continua a stupire. Dopo aver conquistato per la prima volta l’accesso a un Masters1000, vincendo anche nel primo turno contro l’ex n.1 del mondo Andy Murray, il piemontese si è tolto la soddisfazione di ottenere la prima vittoria in carriera, nei singoli incontri, a livello Slam. Vavassori, infatti, ha sconfitto al termine di un confronto lunghissimo, durato 5 ore e 10 minuti, il serbo Miomir Kecmanovic (n.37 del mondo) con il punteggio di 5-7 2-6 7-6 (8) 7-6 (3) 7-6 (9), mettendo a segno un numero pazzesco di vincenti e annullando ben cinque match-point.

La mia sensazione ora come ora è quella di felicità pura. E’ stato un match durissimo, non so neanche come abbia fatto a vincere, visto che nel terzo set avevo i crampi“, ha spiegato in conferenza stampa Vavassori, che veniva anche dal ciclo delle qualificazioni per essere parte del main draw parigino.

Quest’anno sono riuscito a vincere tante partite in condizioni fisiche complicate e il lavoro che ho fatto con il mio nutrizionista e il mental coach mi è stato molto utile per gestire la situazione, considerando che la sfida è stata lunga e impegnativa. Alla fine, ero più lucido di Kecmanovic. Lui nel quinto set si è sentito male e ha vomitato“, ha raccontato Andrea.

Non c’è troppo tempo però per riposarsi, dal momento che Vavassori sarà domani in campo dalle undici, nel torneo di doppio insieme al brasiliano Marcelo Demoliner, con l’obiettivo di far bene: “Voglio dare continuità alla mia attività in doppio, dal momento che l’obiettivo è quello di vincere uno Slam e di entrare in top-10“. Un aspetto da considerare soprattutto in ottica Coppa Davis.

Da Vanni Gibertini (Ubitennis) è arrivata la domanda su come abbia inciso il fatto che nel quinto set ci fosse il tie-break, contrariamente a quanto avveniva in passato: “A inizio del quinto parziale, Kecmanovic era in uno stato migliore, ma poi quando si è sentito male, sono salito io e se non ci fosse stato il tie-break penso che avrei comunque vinto“, ha precisato il tennista nostrano.

Questa partita, per certi versi, mi ricorda quella di Marrakech contro Jaume Munar. In quel caso avevo avuto i crampi, per via dell’impegno anche in doppio. Sono riuscito a vincere il tie-break, annullando due match-point e aggiudicandomi il confronto nel terzo set (6-4) in rimonta. Un match che mi è stato molto utile. Indubbiamente questo livello è frutto dell’esperienza e del percorso in doppio, visto che a 18 anni ero assolutamente un giocatore normale“.

Con Gibertini, poi, si è approfondito quel che si prospetta nel secondo turno, contro un avversario come l’argentino Genaro Alberto Olivieri, proveniente dalle qualificazioni, di rango inferiore rispetto a Kecmanovic: “Non penso che a livello Slam si possa parlare di favorito, sarà una partita alla pari. Bisognerà vedere come starò fisicamente e vedrò di prepararla al meglio“.

Foto: LaPresse

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