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Rugby, Sebastian Negri: “Il miglior ambiente vissuto in azzurro”

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Sebastian Negri

Un’intervista che poteva passare inosservata, nonostante i tanti temi toccati. Ma le parole di Sebastian Negri a talkingrugbyunion.com fanno rumore, soprattutto dopo giorni in cui si è discusso animatamente sui social sulle scelte di Kieran Crowley in vista della Rugby World Cup in Francia il prossimo autunno.

“Questo è il miglior ambiente della nazionale italiana in cui sono stato da quando ho iniziato a giocarci. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, ora abbiamo una vera identità” ha dichiarato la terza linea azzurra, che con l’Italia gioca dal 2016 e ne ha visti di gruppi alternarsi con la maglia della nazionale.

“Essendo selezionato insieme a Niccolò Cannone e Michele Lamaro (per il World XV, squadra a inviti che giocherà contro i Barbarians a Twickenham), credo che sia davvero un buon riconoscimento rispetto a dove si trova il rugby italiano al momento. I ragazzi che sono stati selezionati ovviamente hanno avuto buone prestazioni, ma stiamo giocando in questo World XV per conto di tutti i ragazzi italiani. I risultati durante il Six Nations non sono andati per il verso giusto, ma siamo stati estremamente vicini a battere alcune squadre. Guardando negli ultimi 12-18 mesi, penso che abbiamo fatto enormi passi avanti. Abbiamo una vera identità e, soprattutto, iniziamo a riavere quel rispetto e quella credibilità all’interno del rugby italiano” ha continuato Negri.

Insomma, un gruppo unito, che ha identificato in alcuni giocatori più esperti o carismatici i suoi leader, e che ha iniziato un percorso. Forse è leggendo queste parole di Seb Negri che si capisce come l’esclusione di giocatori dall’indubbio talento possa venir motivata. Ci sono equilibri che lo staff ha creato a fatica e che non possono venir scombussolati. Per nessuno. Neanche per le leggende.

Foto: Federico Proietti/DPPI – LPS

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