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Salto con gli sci

Salto con gli sci, ‘perso uno Jiroutek se ne fa un altro’. Jakub torna a guidare l’Italia, sostituendo il fratello David

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Giovanni Bresadola

“Morto un papa, se ne fa un altro” recita un noto detto popolare. Ebbene, il proverbio potrebbe essere parafrasato e adattato al salto con gli sci italiano, tramutandolo in “Partito uno Jiroutek, se ne fa un altro”. La notizia non è ancora ufficiale. Però quando più campane, peraltro provenienti sia dal nostro Paese che dall’estero, suonano la stessa musica, evidentemente è perché lo spartito è conosciuto da tutti.

David Jiroutek, ingaggiato un anno fa per assumere la guida tecnica del movimento azzurro maschile, ha già lasciato il proprio in carico. Non gliene si può certo fare una colpa, poiché ha ricevuto un’offerta dalla Polonia, che gli ha proposto di diventare il nuovo responsabile della Squadra B. Il cinquantenne ceco ha ovviamente accettato. D’altronde, la prospettiva di occuparsi delle seconde linee di una superpotenza può essere più allettante di occuparsi degli uomini di punta di una nazione di seconda fascia, qual è l’Italia.

Un peccato, certo, considerata la crescita palesata da Giovanni Bresadola e Francesco Cecon nell’inverno 2022-’23, nonché la ripresa evidenziata da Alex Insam, alla miglior stagione dell’ultimo lustro. Cionondimeno, alle nostre latitudini si è dovuto fare di necessità virtù e cercare un sostituto. Alla fine si è optato per l’usato sicuro, peraltro con ottime referenze ricevute. È altamente probabile che David Jiroutek venga sostituito dal fratello Jakub.

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Si è parlato di “usato sicuro” perché il quarantaseienne boemo è un cavallo di ritorno, avendo già guidato la squadra italiana di salto fra il 2009 e il 2014, peraltro con risultati discreti. La comunicazione della Fisi è attesa a giorni, per non dire a ore, ma a meno di clamorosi ribaltoni dell’ultimo momento, la “nuova” guida tecnica del salto maschile azzurro potrà essere denominata “Kuba Bis” dal diminutivo di Jakub (Kuba, appunto). La composizione delle squadre sarà, poi, un pro forma. Gli uomini in attività si contano sulle dita di una mano e quelli eleggibili per la Coppa del Mondo sono tutti già stati citati.

Foto: La Presse

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