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Tennis: da Madrid a Roma, se le premiazioni femminili diventano un caso
Le premiazioni femminili degli ultimi due WTA 1000 sono diventate un caso, benché per motivi diversi. Tra Madrid e Roma c’è un filo diretto, e se nel caso spagnolo si trattava dell’ultimo atto di doppio, in quello italiano è stata la finale di singolare a lasciare quantomeno interdetti per le modalità di svolgimento. Ma andiamo con ordine.
A Madrid, la finale di doppio femminile era stata vinta dalla coppia composta dalla bielorussa Victoria Azarenka e dalla brasiliana Beatriz Haddad Maia per 6-1 6-4 nei confronti delle americane Coco Gauff e Jessica Pegula. A vincitrici e finaliste, però, era stato impedito di parlare dopo la finale: premiazione, consegna dei trofei, fine. Si temeva forse che il caso della torta in cui è rimasta coinvolta la bielorussa Aryna Sabalenka (in relazione a Carlos Alcaraz) tornasse in primo piano. Quale che fosse il motivo, le polemiche sono esplose a non finire. La WTA e l’organizzazione hanno poi provveduto a scusarsi con tutte le dirette interessate, con Azarenka che si era lamentata anche veementemente per non aver potuto salutare il figlio Leo.
A Roma, invece, le cose sono andate di pari passo con il prolungarsi di una giornata già complicata dalla pioggia. Innanzitutto, per mantenere comunque intatto il programma di giornata e salvare la prevista programmazione, è stato deciso di sdoppiare le due finali femminili: doppio sul Pietrangeli (con le immagini che hanno mostrato le tribune piene occupate dai possessori dei biglietti del Centrale) e singolare al termine della seconda semifinale maschile. Piccolo problema: l’inizio è arrivato alle 23:00, cosa che ha fatto inalberare anche diverse giocatrici a mezzo social.
WTA Roma 2023: Elena Rybakina vince senza gioia, Anhelina Kalinina costretta al ritiro
Dopo la vittoria della kazaka Elena Rybakina, arrivata per infortunio e conseguente ritiro dell’avversaria, l’ucraina Anhelina Kalinina (che rimane, comunque, la migliore sorpresa di questi Internazionali), è arrivato il momento della premiazione. Lì, il caos. Innanzitutto sono arrivati i fischi destinati a un po’ tutte le autorità presenti: si sono salvate soltanto Rybakina, Kalinina e Cecilia Alberti, la giudice di sedia, cui sono stati tributati applausi e, in generale, tanto sostegno.
Sono però arrivate in seguito le scene che hanno lasciato interdetti tutti, dai tifosi agli addetti ai lavori. In controtendenza rispetto al solito, è stata premiata prima Rybakina (vincitrice) e poi Kalinina (finalista); tanto per gradire, c’è stato anche un iniziale errore di consegna del trofeo, poi fortunatamente corretto. Il tutto con il pubblico che non ha gradito l’andamento della situazione, gestita in modo decisamente rivedibile.
Foto: LaPresse