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Tennis, Paolo Bertolucci: “Dobbiamo abituarci a inciampi come quelli di Sinner e di Alcaraz a Roma”

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Un parere autorevole. Nella consueta rubrica “Volée di rovescio” della Gazzetta dello Sport, Paolo Bertolucci ha voluto esprimere un parere sul percorso degli italiani nel torneo di Roma. Per la prima volta dal 2019, i tennisti del Bel Paese sono finiti fuori negli ottavi di finale e ciò potrebbe avere dei connotati di “disfatta”, specie per le grandi aspettative che si nutrivano su Jannik Sinner, n.8 del mondo e protagonista di una prima parte di stagione convincente.

Non tutte le ciambelle escono con il buco e probabilmente anche le condizioni particolari nelle quali si sta disputando l’evento capitolino (tanta pioggia) sono andate un po’ a cambiare le cose, con alcuni giocatori che hanno saputo adattarsi e altri meno. Bertolucci ha sottolineato, in primis, che le sconfitte di Lorenzo Sonego e di Lorenzo Musetti contro Stefanos Tsitsipas fossero prevedibili, anche per le qualità e l’esperienza del greco, soprattutto nel confronto con il toscano, deciso su pochi punti.

Tuttavia, il fulcro dell’intervento dell’ex grande giocatore e Capitano di Coppa Davis, si è concentrato su Sinner. Si è sottolineata la grande partita disputata dall’argentino Francisco Cerundolo: “Ha tirato fuori una prova di solidità impreziosita da soluzioni talentuose capaci di lasciare senza parole anche gli addetti ai lavori”. E poi la considerazione sull’altoatesino: “Non era entrato in campo con la solita concentrazione che lo ha accompagnato durante la cavalcata scintillante degli ultimi tre mesi. Una giornata negativa che ora andrà valutata sull’orizzonte parigino. I grandi progressi messi in mostra non sono certo in discussione“, la puntualizzazione di Bertolucci sulla Rosea.

In conclusione, un’altra sottolineatura importante, per quanto si è visto a Roma: “Era fin troppo scontato che la nuova generazione non potesse essere granitica come quella dei Big Three, con la conseguenza che dovremo abituarci a inciampi come quelli di Sinner o di Alcaraz, cui non eravamo preparati. E ancor meno sembrano esserlo i tifosi italiani che confidavano di poter sognare in questo torneo. I nostri giocatori sono giovani, vanno protetti e non coccolati, in attesa della completa maturazione“.

Foto: LaPresse

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