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WTA Roma, perché Kalinina e Kudermetova non si sono strette la mano a fine partita

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Kalinina Kudermetova

La finale del WTA 1000 di Roma sarà tra l’ucraina Anhelina Kalinina e la kazaka Elena Rybakina, ma l’episodio che ha fatto scalpore è successo nella prima delle due semifinali femminili, quella tra Kalinina e Kudermetova, un’ucraina e una russa.

La guerra russo-ucraina continua a tenere banco anche nello sport e al termine del match Kalinina non ha stretto la mano a Kudermetova. La finalista degli Internazionali d’Italia è nata a Nova Kakhovka, nel sudest dell’Ucraina, a poche decine di chilometri da Kherson e poco più a nord della Crimea. Cittadina di circa 45.000 abitanti e importante nodo strategico negli schemi della guerra, Nova Kakhovka è occupata dall’esercito russo dall’inizio del conflitto.

Kalinina non può tornare a casa: la situazione è davvero difficile per lei e per le sue colleghe. Abbiamo visto in passato come Marta Kostyuk, altra giocatrice ucraina, non abbia dato la mano nella finale del torneo di Austin alla russa Varvara Gracheva, o sempre nel torneo di Roma, Alexander Shevchenko e Oleksii Krutykh non si sono stretti la mano a fine match nel primo turno di qualificazioni.

Kudermetova in conferenza stampa ha parlato del suo rapporto con Kalinina: “Siamo atlete. siamo qui e amiamo quello che facciamo. Non importa da quale Paese veniamo. Siamo atlete e questo è tutto. Siamo qui per giocare a tennis. Non le ho stretto la mano perchè lei è russa – ha replicato l’ucraina – Non è un segreto il perchè non l’ho fatto. Il suo Paese ha attaccato l’Ucraina. Capisco che questo che facciamo è uno sport, ma c’è anche un aspetto politico. Non c’è niente di personale. Ma in generale quanto è accaduto non è accettabile”.

Foto: Lapresse

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