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Atletica, Andy Diaz è italiano o no? Corsa contro il tempo per Mondiali e Olimpiadi: questione di giorni

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Andy Diaz ha disputato la sua seconda gara da cittadino italiano, anche se è ancora in attesa del via libera da World Athletics per indossare la maglia azzurra. Il fuoriclasse del salto triplo è sceso in pedana allo Stadio Ridoldi di Firenze per prendere parte al Golden Gala 2023, terza tappa della Diamond League 2023, il massimo circuito internazionale itinerante di atletica leggera, ed è volato a 17.75 metri con un vento favorevole di 0,9 m/s. Tutto perfettamente in regola dopo il 17.80 ventoso (e dunque non omologato) timbrato a Doha un mesetto fa in occasione del suo esordio con il passaporto del Bel Paese.

Andy Diaz ha dunque realizzato il nuovo record italiano, migliorando il 17.60 che il suo attuale allenatore Fabrizio Donato saltà nell’ormai lontano 2000 a Milano (ed è andato anche oltre il primato nazionale in sala, il 17.73 sempre di Donato). Personale ritoccato di cinque centimetri per il nativo di Cuba, che però accanto al suo nome nella startlist ha ancora la bandiera cubana. Il motivo? Andy Diaz ha acquisto la cittadinanza italiana dallo scorso 23 febbraio ed è un nostro connazionale a tutti gli effetti, ma World Athletics (la Federazione Mondiale) non gli ha ancora concesso il via libera per difendere i colori dell’Italia negli eventi internazionali.

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La Fidal (Federazione Italiana) aveva infatti chiaramente puntualizzato, già in occasione della tappa di Doha, che i risultati del 27enne sarebbero stati considerati a tutti gli effetti e inseriti nella lista tricolore all-time, proprio perché Andy Diaz è ufficialmente un cittadino italiano. Un cittadino italiano per la nostra legge, ma non per il panorama sportivo. Il regolamento prevede infatti che trascorrano tre anni dall’ultima presenza con il Paese precedente per poi poter rappresentare la nuova Nazione.

Andy Diaz era stato convocato per le Olimpiadi di Tokyo 2020, ma non scese effettivamente in pedana per disputare la gara di salto triplo sulla pedana giapponese. Il suo nome, però, compare a tutti gli effetti nel referto finale dell’evento a cinque cerchi (le qualifiche andarono in scena il 3 agosto, la finale due giorni dopo). Proprio questo sembra essere l’oggetto del contendere, ma si sta lavorando per fare in modo che Andy Diaz possa gareggiare ai Mondiali di Budapest (in programma tra meno di tre mesi) con indosso la maglia azzurra, anche perché le ultime gare effettivamente disputate con la Nazionale cubana risalgono al 2019 (bronzo ai Giochi Panamericani e 24mo ai Mondiali di Doha, senza considerare i meeting dove si gareggia però con la maglia dei propri club).

Se invece vigerà la massima fiscalità sull’intervallo previsto dal regolamento e conterà effettivamente quella non partecipazione ai Giochi, bisognerà allora attendere ancora del tempo. Le qualifiche di salto triplo alle Olimpiadi di Parigi sono previste il 7 agosto 2024, dunque oltre i tre anni dai Giochi di Tokyo 2020: ma conterà effettivamente il giorno dell’evento, oppure il giorno della chiusura delle iscrizioni? Siamo sul filo di lana. L’auspicio è che l’Italia possa contare su un fuoriclasse assoluto, ieri trionfatore del Golden Gala e detentore della Diamond League.

Foto: Lapresse

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