Atletica
Atletica, Daisy Osakue: “Sapevo di valere il record italiano. A 27 anni sono più consapevole”
Daisy Osakue è intervenuta ad Athletics2U, appuntamento settimanale condotto da Christian Marchetti su Sport2U, web tv di OA Sport: la primatista italiana lancio del disco ha parlato del record appena ottenuto e del suo percorso tra le diverse specialità dell’atletica.
Sul fresco record nazionale: “E’ una gioia immensa, è un po’ come se si chiudesse il cerchio. Devo dire che quest’anno ero riuscita a far crescere una diversa consapevolezza, molto più forte degli anni precedenti, era più un realizzare che tipo di persona ero diventata dopo la gara all’Olimpiade, e forse ero un po’ destabilizzata da un risultato così grande, fatto anche comunque in un palcoscenico così grande come l’Olimpiade. Quest’anno mi son resa conto che comunque valevo quelle misure e che potevo anche sognare di avere un un record in solitaria, insomma di non condividerlo con Maffeis. Devo dire che quest’anno abbiamo iniziato bene, più di una volta è successo di farlo, ma nullo oppure di riscaldamento, e quindi è un’emozione vedere proprio i numeri scritti e l’ufficializzazione“.
Il racconto degli inizi nell’atletica: “Non so se molti sanno che io ho iniziato a fare atletica alle medie con i Giochi Studenteschi, un po’ come tutti. Però facevo velocità, ostacoli su pista. Poi nel 2013 mi sono avvicinata al mondo dei lanci dopo aver vinto i Campionati Italiani Allievi a Jesolo e diciamo che ho dovuto imparare ad amare lo sport, ad amare il lancio del disco, insomma, perché mi piaceva. Però ovviamente non avevo ancora quella coordinazione, quella maturità mentale per poter eseguire questo gesto che alla fine è molto armonioso, ma allo stesso istante richiede molta concentrazione e molte abilità e quindi diciamo che sono sempre andata un po’ a caso e ogni tanto mi portava fortuna ed altre volte no. Invece quest’anno sono arrivata probabilmente con l’età, comunque a 27 anni riesco a realizzare meglio le mie potenzialità, ciò che posso fare, ciò a cui posso ambire. Quindi sì, diciamo una maturità sportiva“.
Sulle diverse specialità provate nel corso della carriera: “Questa credo sia la meraviglia dell’atletica leggera. Ci sono così tante discipline che possono possono piacere e dipende veramente dalla vita che ognuno fa. Può veramente fare qualsiasi cosa. Sai quando si dice che se fai atletica non farai panchina? È assolutamente vero. Credo di essere un po’ la dimostrazione“.
Tanti i messaggi ricevuti dopo il record italiano: “E’ bellissimo vedere l’affetto che mi stanno dimostrando tutti, soprattutto le mie avversarie, tutte le atlete di un settore che ho sempre ammirato, che hanno usato quel secondo, quei due secondi per mandarmi un messaggio. È bellissimo ed emozionante e dimostra anche quanto sia bella l’atletica. Perché sì, siamo tutte una contro l’altra, ma alla fine della fiera festeggiamo tutte per i risultati di ognuna, quindi è bellissimo“.
Tra i tanti messaggi anche quello di Agnese Maffeis, ex primatista italiana a pari misura proprio con Daisy Osakue: “E’ una persona gentilissima. Lei è cresciuta più o meno con la mia allenatrice, hanno gareggiato insieme e quindi credo che mi abbia sempre spronata, abbia sempre voluto che io lo facessi“.
Sul ricambio nella specialità negli ultimi anni: “Devo dire che probabilmente non c’è stato un riciclo di atlete dagli anni della mia allenatrice e della Maffeis, questo è vero, però devo dire che adesso comunque c’è una crescita, ci sono diverse atlete che sono sempre là, quindi è una cosa bella. Non si vede solitamente un’ex atleta che sprona quella più giovane, io credo che il mondo dei lanci sia un mondo totalmente a parte. Si crea un rapporto, una relazione, un’armonia totalmente diversa. C’è proprio una spinta, una voglia di migliorare, tu fai il record e speri che qualcuna lo superi, perché vuol dire che stanno arrivando più lanciatrici. Il nostro piccolo mondo sta crescendo e questo si vede tanto, non solo nel lancio del disco, ma anche nel lancio del martello“.
L’INTERVISTA VIDEO A DAISY OSAKUE
Foto: LaPresse