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Atletica, le pagelle dell’Italia: Sibilio abbaglia, Mannucci eroico, la solidità di Cestonaro, Fofana e Folorunso

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Sibilio

PAGELLE ITALIA EUROPEI A SQUADRE ATLETICA (sabato 24 giugno)

Giorgio Oliveiri, 6: era una delle gare più temute per l’Italia quella del martello. Ci si aspettava da lui una misura di poco superiore ai 70 metri, invece chiude 11° con 68,85 metri. Poteva andare peggio.

Mattia Furlani, 8: per lui era il battesimo del fuoco. Per la prima volta affrontava una grande rassegna internazionale con velleità importanti ed il peso della responsabilità. A 18 anni non ha tremato, portando a casa 15 punti di platino con una misura per lui ormai non eccezionale di 7,97. La sensazione è che in un futuro non troppo lontano potrà impensierire il greco Miltiadis Tentoglou, che con il suo 8,32 odierno (con vento contrario) sembra aver voluto lanciare un chiaro messaggio proprio al giovanissimo avversario.

Roberta Bruni, 4: il grande flop di giornata per il Bel Paese. La si aspettava su misure, se non da 4,70, almeno superiori ai 4,50. Invece non va oltre un modestissimo 4,25, chiudendo decima. Non è riuscita a mantenere i nervi saldi in una fase cruciale della carriera.

Hassane Fofana, 8: uno dei migliori di giornata. Il suo terzo posto nei 110 hs era tutt’altro che scontato e ha rappresentato una sorta di crocevia che ha consentito all’Italia di piazzare il primo allungo in classifica. Tenersi dietro il francese Pascal Martinot-Legarde la dice lunga sulla prestazione dell’italiano.

Elisa Maria Di Lazzaro, 6,5: fa il suo, senza brillare. Rimane lontana dal personale stagionale nei 100 hs, arriva appesantita, ma il quinto posto fa massa per il punteggio.

Eloisa Coiro, 6: non era tra le favorite. Disputa una gara gagliarda negli 800 metri, ma sul rettilineo finale le mancano le energie e si pianta. Da un possibile podio, si materializza una sesta piazza da non disprezzare.

Pietro Arese, 6: quarto nei 1500, ma oggettivamente da lui ci si aspettava qualcosa in più, soprattutto in termini di brillantezza. Gli è mancata la volata, di solito un buon marchio di fabbrica.

Alessio Mannucci, 7,5: quella del disco era una delle prove più temute di oggi per l’Italia. Invece il toscano ha sfoderato una prestazione sontuosa, sfiorando i 60 metri e arpionando una insperata settima posizione. È con prestazioni come questa che si vince un Europeo a squadre. Se non fosse per Sibilio, avremmo attribuito a lui la palma di MVP di giornata.

Ottavia Cestonaro, 9: che solidità! In una gara di triplo equilibrata, riesce a disimpegnarsi sui propri limiti, portando a casa un 14,09 metri che vale una piazza d’onore fondamentale. Quando gareggia per la squadra, difficilmente tradisce.

Ayomide Folorunso, 8,5: guardando i tempi di iscrizione stagionali, era da sesta posizione nei 400 hs. Invece si supera, disputa una delle migliori gare della carriera e conclude seconda. Altra valanga di punti per l’Italia.

Alessandro Sibilio, 9,5: il migliore di giornata. Era favorito nei 400 hs: non solo ha vinto,  ma ha dominato con una facilità disarmante. Ha gestito lo sforzo ottimamente, arrivando fresco sul rettilineo d’arrivo. Il 48.14 gli vale il record dei Campionati e si avvicina al personale di 47.93 corso alle Olimpiadi di Tokyo 2020. 20 anni dopo Fabrizio Mori, l’Italia ha una nuova stella in questa specialità. Avremmo dato 10 se fosse sceso sotto i 48 secondi.

4×100 femminile, 5: le ragazze sapevano bene che l’importante era non correre rischi ed arrivare al traguardo. Invece il testimone è caduto dopo il problematico secondo cambio tra Dalia Kaddari ed Anna Bongiorni. Ciò nonostante, con una buona dose di fortuna, sono riuscite comunque a racimolare 5 punti.

4×100 maschile, 8: senza Marcell Jacobs e con il forfait di Fausto Desalu prima della gara. Eppure i ragazzi non si sono persi d’animo. Lorenzo Patta (voto 8) e Filippo Tortu (voto 9) hanno corso sui livelli delle Olimpiadi di Tokyo, Samuele Ceccarelli (8) ha confermato uno stato di forma strepitoso, anche se sui cambi c’è da lavorare…Il giovane Marco Ricci (7,5) non ha sfigurato. Per loro un secondo posto che vale tantissimo e lancia definitivamente l’Italia in fuga nella classifica generale. Ad un passo dal sogno.

Foto: Grana/Fidal

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