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Atletica, Roberta Bruni: “Il peso della maglia azzurra si fa sentire. Nella mia carriera rifarei due gare…”

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Roberta Bruni

L’Italia dell’atletica si prepara per i Campionati Europei a squadre di Chorzow in Polonia che si disputeranno da venerdì 23 a domenica 25 giugno. Tra le atlete pronte a difendere i colori azzurri non può mancare Roberta Bruni, regina dell’asta italiana, che ha fatto il punto della situazione nell’ultima punta di Sprint2u, appuntamento settimanale di Sport2u, in collaborazione con OA Sport.

L’atleta laziale ha iniziato il suo racconto proprio dai Campionati Europei a squadre ormai prossimi.

“Una manifestazione davvero bella ma, per noi saltatori, ci richiede grande presenza mentale. Ogni errore costa a carissimo prezzo dato che i tentativi sono ridotti. Ad ogni modo ho l’onore di partecipare per la seconda volta a questo evento, due anni fa perdemmo, sempre in Polonia, per mezzo punto totale, proprio contro i padroni di casa. Quello che mi piace di questo evento è lo spirito che c’è. Ogni atleta lotta per conquistare punti per la Nazione non per sé. Non interessa la misura o il tempo realizzato, ma il piazzamento”.

Quali saranno le avversarie più pericolose? Quest’anno le squadre al via saranno 16 e il livello si alzerà ulteriormente.

“Oggettivamente me la vedrò contro tutte le più forti del mondo. Un vero e proprio Campionato Europeo. Sono molto contenta di sfidare ancora una volta queste grandi rivali che ho avuto l’onore di affrontare in Diamond League. Ci conosciamo bene e sarà molto interessante come sfida. Una lotta alla pari”. 

Roberta Bruni, quindi, passa a raccontare i suoi esordi nel salto con l’asta.

“Diciamo che il mio percorso è particolare. Io vengo da una realtà completamente diversa. Tutte le astiste provengono dalla ginnastica artistica, io dal judo. Ho iniziato con i Giochi Sportivi Studenteschi con il salto in alto. Hanno visto del talento in me e quindi ho provato il salto con l’asta, mentre praticavo ancora il judo. Ho vinto il primo titolo italiano nell’asta all’Olimpico e, a quel punto, ho deciso di proseguire nell’atletica. A livello tecnico si notano le differenze. Io, passatemi il termine, ho molta più ‘ignoranza’ in pedana. Chi viene dalla ginnastica ha un maggiore controllo del corpo in aria, quello mi viene meno. Però ho più padronanza della corsa e una presa più forte”.

Sempre tornando al passato. Nel 2013 arrivò un clamoroso 4.60, nuovo primato italiano al coperto, migliorato però solo 10 anni dopo. Un percorso che si spiega in quale modo?

“Quella misura arrivò quanto avevo 18 anni. A quell’età si è ancora bambini e non si sente il peso della responsabilità di dimostrare qualcosa. Tutto viene naturale. Ovviamente fu una emozione unica centrare la seconda prestazione mondiale juniores. Una misura venuta all’improvviso. Poi sono arrivati gli infortuni con due operazioni a spalla sinistra e ginocchio destro. Come si sa quando entri in una spirale simile è molto difficile uscirne e, soprattutto, uscirne e tornare al massimo. Sono comunque contenta di questi 10 anni, nei quali ho sempre dato tutto. Ora ho riscritto il record italiano, forse perché vivo tutto con maggiore serenità. Ho messo insieme in poco tempo un 4.72 e un settimo posto europeo, non male”. 

Roberta Bruni passa poi ad analizzare cosa è mancato nella sua carriera nei grandi appuntamenti.  

“Questo è il neo che ha dato un valore negativo a prestazioni che comunque sono state importanti. Diciamo che a volte mi è mancato quel briciolo di risultato che poteva regalare una magia diversa a tutto. Sicuramente il peso di vestire la maglia azzurra si fa sentire. Quando si è in pedana ha un valore in più. Un anno fa invece ho fatto lo switch giusto, anche gli Europei di Monaco e quelli indoor. Nella mia carriera manca solo onorare di più i colori italiani, spero di invertire la rotta già nei prossimi appuntamenti passando per Budapest e Parigi. Una gara che rifarei? Sono due: le Olimpiadi di Tokyo e i Mondiali di Eugene. La gara sotto i Cinque Cerchi è stata incredibile. Dall’altra parte del mondo, stadio vuoto, senza allenatore, da sola. Il peso si è fatto sentire”. 

Ultima battuta sui prossimi impegni post-Chorzow in direzione dei Mondiali di Budapest.

“Due giorni dopo il ritorno dalla Polonia ripartirò per Losanna per la tappa di Diamond League, quindi avrò una settimana di controllo tecnico a Palermo a livello di corsa. A fine luglio di nuovo Diamond League a Londra, quindi i campionati italiani a Molfetta, prima di sbarcare a Budapest”. 

LA VIDEO-INTERVISTA A ROBERTA BRUNI

Foto: FIDAL

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