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Bonucci, Jorginho, Verratti, Spinazzola: giocatori che hanno fatto il loro tempo in Nazionale. Ma Mancini ignora i ricambi

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Rinnovamento? Non ancora, al momento. O almeno, non al completo. Roberto Mancini aveva utilizzato questa parola per descrivere il momento della Nazionale. Ieri però, nel match di semifinale di Nations League, si è affidato in buona parte all’usato sicuro, che tanto sicuro però non si è confermato.

Come Leonardo Bonucci. Il capitano è stato riesumato al termine di una stagione particolarmente sfortunata, piena di infortuni. Aveva detto che questa convocazione gli dava forza, Mancini lo ha praticamente messo nelle condizioni ideali con la difesa a tre, ma ci ha messo tre minuti a dare ragione ai suoi detrattori. La sua sostituzione a fine primo tempo è emblematica. 

Non che altri giocatori siano esenti da colpe. Leonardo Spinazzola a sinistra non è più quel motorino che avevamo ammirato agli ultimi Europei, mentre a centrocampo qualche piccola luce c’è. Jorginho ha tenuto un buon passo in mezzo al campo e aveva trovato anche l’apertura giusta per portare al gol Frattesi, partito in posizione di fuorigioco. E proprio Frattesi ha rappresentato l’unica grande novità azzurra, in luogo di un Verratti apparso l’ombra di sé stesso in stagione e che nemmeno nel suo ingresso ha dato molto.

Strano parlare di rinnovamento e di ringiovanimento quando, nelle partite che contano, Mancini ha voluto affidarsi all’usato sicuro. Così accadde a marzo 2022, quando si fallì la qualificazione al Mondiale contro la Macedonia del Nord, così è accaduto anche quest’oggi, con alcuni dei migliori talenti a disposizione ‘prestati’ alla Nazionale Under21 per i prossimi Europei. Ma al loro termine, ci sono giocatori in quella squadra, e anche in panchina, già capaci di poter fare aria fresca alla nostra Nazionale. Frattesi ha già dimostrato di essere pronto, così come Dimarco e Tonali. E ce ne sono anche altri che non aspettano altro che una chance.

Foto: LaPresse

 

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