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Calcio, Amelia racconta le Olimpiadi ai ragazzi dell’U21: “Andarci è l’esperienza più bella da sportivo”

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Il secondo giorno di raduno per la Nazionale Under 21 ha racchiuso in sé numerosi spunti. Al CPO di Tirrenia, dopo aver salutato Moise Kean e Niccolò Pierozzi, e dopo due sessioni di allenamento, gli azzurrini hanno ricevuto diverse visite speciali. In primo luogo c’è stata quella del segretario generale del CONI (e capo-missione a Parigi 2024) Carlo Mornati.

Le sue parole al sito ufficiale della FIGC: “La squadra olimpica è unica e fatta di tanti atleti e all’interno di questa squadra ci sono le squadre. Siete tutti parte di una grandissima famiglia. Purtroppo il calcio ha mancato tre Giochi Olimpici, da almeno 12 anni non si parla di calcio italiano alle Olimpiadi. È un grande peccato che non si possa ambire al sogno olimpico. La metà del gruppo del Mondiale 2006 ha preso la medaglia olimpica ad Atene, qui c’è Marco Amelia ma c’erano con lui Pirlo, De Rossi, Gilardino, Barzagli: un blocco di campioni che si è messo la medaglia al collo. Con mister Nicolato abbiamo deciso di farvi capire cosa sono le Olimpiadi: l’evento più visto al mondo. Spero possiate andare avanti il più possibile all’Europeo, noi saremo qui a sostenervi”.

All’incontro hanno partecipato anche il responsabile dei Centri di Preparazione Olimpica CONI Alessio Palombi, la ginnasta Elisa Santoni e il nuotatore Alessio Boggiatto, che hanno raccontato alla Nazionale Under 21 le proprie esperienze olimpiche, augurando loro di poter vivere le stesse emozioni. Il discorso di Elisa Santoni: Il mio sogno olimpico si è iniziato a concretizzare al Mondiale di Budapest 2003, in cui abbiamo vinto il bronzo e ottenuto il pass per Atene 2004. E’ stata una rivalsa nella vita perché da bambina ho subito un’operazione al cuore. Ad Atene ero la più piccola della squadra ed è stata la realizzazione di un sogno. È difficile comprendere un’Olimpiade fino a quando non si vive sulla propria pelle. Ho preso parte a tre edizioni Olimpiche, diverse tra loro. Pechino 2008 ci ha dato una voglia di riscatto che ci ha fatto vincere tre Mondiali consecutivi. Tre edizioni diverse, ma accomunate dal contesto. Ciò che rende unici i Giochi Olimpici è proprio l’atmosfera. All’Interno del contesto olimpico i valori dello sport sono enfatizzati all’ennesima potenza. Si sente forte l’appartenenza al proprio Paese, si gioisce anche per le medaglie degli altri”.

È stata poi la volta di Alessio Boggiatto: “Ho partecipato a tre edizioni olimpiche avevo 19 anni nella prima e non ne capivo l’importanza, arrivai quarto. L’anno successivo vinsi il Mondiale, ma poi uscirono due nuotatori come Phelps e Cseh. Nel 2004, sbagliando preparazione in altura, per pochissimi centesimi arrivo quarto: l’unico rimorso sportivo che ho avuto in carriera. Dopo il 2004, riuscii a trascinarmi fino a Pechino 2008, con le finali al mattino. Questo mi consentì di avere, a 28 anni, qualche ora in più di recupero, ma il massimo che potevo fare era un quarto o un quinto posto. Cercate di qualificarvi, perché soltanto quando sarete là capirete l’importanza dell’evento. Mettetecela tutta!”.

Gli ospiti del pomeriggio di Tirrenia non sono conclusi, dato che è stata la volta anche di un ex calciatore, Marco Amelia, bronzo ai Giochi di Atene 2004: “Vi capisco voi penserete che dovete vincere l’Europeo, che vi importa delle Olimpiadi. È accaduto anche a noi, ma poi una volta tornato dall’Olimpiade ho potuto dire che è stata la più bella esperienza sportiva che ho vissuto. Mangi accanto a tanti campioni, la sera tifi a Casa Italia gli altri italiani. Vi auguro di andarci, potrete vincere il Mondiale con la Nazionale, ma all’Olimpiade sei un atleta come gli altri, ti devi adattare. Noi vivevamo al villaggio insieme all’Argentina, con Tevez, D’Alessandro. Abbiamo vinto il bronzo in finale con l’Iraq. Pirlo era con noi come fuoriquota poi c’erano giocatori come Gilardino, Barzagli, De Rossi. Preparate bene quest’Europeo, è bello vincerlo e poi ti dà l’opportunità di vivere l’esperienza più bella, qualcosa di incredibile”.

I messaggi per gli Azzurrini non si sono conclusi qui, dato che è stato loro mostrato un video emozionale con le parole di altri campioni come Marcell Jacobs, Federica Pellegrini, Carlo Molfetta e Daniele De Rossi. Messaggi di incoraggiamento per il presente, ma ovviamente anche con lo sguardo rivolto a Parigi 2024.

Foto: LaPresse

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