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Calcio, il Napoli presenta Rudi Garcia: “Saremo ambiziosi e tosti”. De Laurentiis: “Osimhen? Rinnova per 2 anni”

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Ha preso ufficialmente il via l’avventura di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli. Oggi, infatti, alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis, il tecnico francese è stato presentato a stampa e tifosi. Il decimo tecnico della gestione di ADL, che sarà chiamato a non far rimpiangere Luciano Spalletti, colui che ha portato il terzo Scudetto della storia partenopea. Una lunga chiacchierata nella quale sono stati toccati numerosi argomenti.

Il tecnico francese ha iniziato raccontando le sue emozioni per questa nuova grande sfida.

“Il primo regalo è essere qui con voi a Napoli. La cosa bella che arriva da me e dal presidente sono le ambizioni. Vorrei fare i complimenti al presidente, alla sua squadra per quello che hanno fatto nell’ultima stagione. Quando sono arrivato in città e ho visto tutte le bandiere e gli striscioni, mi sono reso conto che i tifosi, la città sono molto fieri della squadra. E l’obiettivo è far sì che questo accada anche nel futuro. Il mio sogno? Vincere trofei. Complimenti perché dopo 33 anni si è vinto lo Scudetto, ma il Napoli deve giocare la Champions League ogni anno ed essere una squadra molto importante in Italia come l’anno scorso”.

A questo punto è Aurelio De Laurentiis a spiegare come è stato scelto l’ex tecnico di Roma e Lione.

“Il casting non è stato lungo. Dopo la festa Scudetto, il 5 giugno ho cominciato a pensare al nuovo allenatore e l’ho ufficializzato undici giorni dopo. Ho cominciato a selezionare chi giocava con successo con il 4-3-3. Molti di quelli che vedevo avevano un 4-2-3-1 o addirittura un 3-4-3 o 4-4-2- Per me era fondamentale mantenere quest’assetto di calciatori, non devo cambiare squadra, per cui andava trovato un allenatore che fa strike col 4-3-3. Avendo visto che Rudi per due volte era arrivato secondo con la Roma e che addirittura il primo anno aveva cominciato con dieci vittorie consecutive, mi sono detto che questo signore facesse al caso nostro. Poi ho visto che col Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions. E voi sapete quanto ci tengo alla Champions League. Non per pensarla come Agnelli, a cui dissi che la Superlega è una cosa sbagliata, ma questa Champions è sbagliata. Così come l’Europa League e la Conference League. Ma la UEFA ha bisogno di attestati continui per essere rieletti”.

Prende di nuovo la parola Rudi Garcia.

“Paura? No. Lo Scudetto deve dare tanta fiducia, però quando si comincerà la nuova stagione, la preparazione, si riparte da zero. E’ molto difficile dire che senza fare sforzi, senza sudore, senza il collettivo si può arrivare a grandi traguardi. I calciatori da un lato devono dimenticare quello che hanno fatto. Questa fiducia, anzi, deve servire a rimanere umili. Ci sarà tanto lavoro. La cosa che mi è piaciuta invece è che ho visto una squadra. Non solo singoli, ma una squadra che difendeva tutti insieme”.

A questo punto non si può non parlare del mercato e dei punti fermi, incominciando con Victor Osimhen.

“Non ho detto a Garcia che rimarrà, l’ho detto da tempo: Osimhen deve rimanere. Poi se arriverà un’offerta importante per la salute del Napoli vedremo. Con lui ho parlato già prima della festa, siamo in linea di massimo d’accordo sul prolungamento di contratto per ulteriori due anni”.

Di nuovo Rudi Garcia su come valuta la panchina partenopea.

“Darò il meglio di me. Chiunque si sieda sulla panchina del Napoli, dopo uno Scudetto, sa che il lavoro è arduo perché è difficile fare meglio. Ma i giocatori sanno di dover dare di più. Io non vengo qui a rivoluzionare tutto. Non toccherò molto, ma qualcosa farò. Abbiamo parlato tanto di 4-3-3, ma ho usato anche altri moduli di gioco. Un allenatore deve adeguarsi alla rosa e trovare il modulo giusto. Una squadra deve saper cambiare anche modulo di gioco durante una partita. Voglio che i miei giocatori abbiano una cultura tattica importante. Saremo una squadra tosta, che lotta, una squadra che può crescere”.

Foto: LaPresse

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