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Calcio, l’Italia sbatte contro la maledizione delle Olimpiadi. E il sogno di vedere i fuoriquota a Parigi..

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Ancora una volta, niente Italia del calcio alle Olimpiadi. L’eliminazione di ieri sera dagli Europei Under21 brucia parecchio, ancora di più a pensare che con questa eliminazione si è persa la possibilità di giocarsi un posto per la prossima competizione a cinque cerchi che si svolgerà il prossimo anno a Parigi, con una tra Georgia ed Israele che sarà praticamente sicura del posto. Sintomo di come il calcio si stia evolvendo in maniera globale.

Resta l’amarezza, e il fatto che per l’ennesima volta gli azzurrini falliscono l’europeo che vale la qualificazione olimpica, per la quarta volta consecutiva. Quantomeno singolare che ogni volta che si giocava l’accesso alla competizione a cinque cerchi, gli azzurrini abbiano sempre fallito l’obiettivo, senza dare l’impressione di potersela giocare.

Gli ultimi Giochi a cui l’Italia ha partecipato risalgono al 2008, da allora ci sono state otto edizioni degli Europei di categoria, ogni due anni, con il secondo che valeva anche il biglietto olimpico. Per Londra 2012 faceva fede il torneo del 2011, quello in Danimarca, con la selezione di Ciro Ferrara che mancò addirittura la qualificazione dopo il terzo posto di due anni prima. Al posto dell’ex difensore della Juventus arriva Gigi di Biagio, che riesce nell’impresa di mancare due volte l’accesso alle Olimpiadi, nel 2015 in Repubblica Ceca e nel 2019 nell’Europeo in casa, facendosi eliminare al primo turno. Fa sorridere che, in entrambi i casi, si veniva da un piazzamento sul podio, terzi nel 2017 e addirittura secondi nel 2013, con Devis Mangia in panchina. 

Ieri, il quarto fallimento consecutivo. Con quella che può sembrare una vera e propria maledizione ormai. Alcuni giocatori, come Sandro Tonali, chiuderanno così il loro cerchio con la selezione minore, con una lacrima e un bel po’ di tristezza, senza cullare il sogno di essere ai Giochi Olimpici, anche da fuoriquota. Purtroppo il calcio è anche questo, ma ora bisognerebbe guardarsi un po’ dentro e chiedersi come mai la cosiddetta ‘patria del calcio’ non si qualifica a due Mondiali e a quattro Olimpiadi consecutive. Con un po’ di umiltà.

Foto: LaPresse

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