Canottaggio
Canottaggio, Franco Cattaneo: “Conto di recuperare Lodo. La punta necessita di tempo. Ai Mondiali contano i pass olimpici”
VARESE – La seconda tappa di Coppa del Mondo di canottaggio, che si svolgerà da domani a domenica 18 giugno, rappresenterà uno snodo fondamentale per l’Italia in vista dei cruciali Mondiali di Belgrado in programma ad inizio settembre: nei Balcani saranno in palio la maggioranza dei pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.
Quello nella località di Schiranna (frazione di Gazzada, in provincia di Varese) sarà l’ultimo test agonistico per la Nazionale azzurra, prima di un lungo periodo di preparazione in vista dell’appuntamento iridato, compreso un ritiro in altura a Livigno. L’occasione è dunque propizia per analizzare lo stato attuale dell’arte del remo tricolore insieme al direttore tecnico Franco Cattaneo.
A Varese spicca l’assenza di Matteo Lodo, che nelle ultime settimane aveva anche dichiarato di voler effettuare delle riflessioni sul proprio futuro. Puoi spiegarci la situazione?
“Lodo non è venuto nemmeno agli Europei di Bled. Durante l’ultimo raduno, ha avuto un riacutizzarsi di un problema fisico. Questo lo ha bloccato ed è a casa per fare degli approfondimenti. La situazione è un po’ più tranquilla rispetto a quando è andato via dal raduno. Conto di recuperarlo, ma non adesso. Per ora deve stare dietro a questo problema e risolverlo. Appena starà meglio, lo convocherò. Io conto che ci sia per i Mondiali. La mia amarezza è che, per l’ennesima volta, ce lo avremo, ma con che percentuale della forma? Purtroppo è uno di quei grandissimi talenti un po’ fragili. Quando questi atleti di grosso calibro e con un’età un po’ più avanzata riscontrano un infortunio importante, subito cominciano i pensieri: ‘Vale la pena di continuare?’. Per questo Lodo ha fatto delle riflessioni personali”.
Va segnalato, rispetto agli Europei, il ritorno di Giuseppe Vicino.
“Vicino è un po’ indietro di condizione, ma sta bene. È molto amareggiato che non ha il compagno, parliamoci chiaro (ovvero Matteo Lodo, ndr). Anche se ora sono molto contento che si è messo in gioco con un giovane e questo gli fa onore, perché stare con i giovani non è così semplice. Con lui ci sarà Davide Comini, che è uno dei giovani più promettenti. Giovanni Codato invece l’ho dirottato sul 4 senza, dove ritroverà il suo compagno Paolo Covini“.
Proprio il 4 senza appare ancora piuttosto in alto mare per quanto riguarda la sua composizione.
“La barca del 4 senza l’abbiamo messa in acqua la settimana scorsa perché abbiamo dovuto fare delle prove, ho aspettato anche che tornasse Gennaro Di Mauro dagli Stati Uniti. Noi in Italia quantitativamente non siamo tanti, dunque i buoni atleti sono una risorsa per il canottaggio e li devi utilizzare dove servono, che sia di coppia o di punta“.
Considerate le premesse, con assenze ed infortuni, gli Europei di Bled sono andati bene, ma non per il settore della punta che è apparso in difficoltà.
“Rifare atleti di un certo calibro richiede tempo. Lodo non c’era, così come Castaldo e Di Costanzo, che si sono ritirati. Per ritrovare canottieri come questi, ci vuole del tempo. Per il nuovo ciclo di punta, Parigi 2024 arriva troppo presto. Il ciclo attuale doveva essere sorretto dai sei ragazzi che hanno fatto Tokyo: di questi adesso a Varese ho solo Vicino. Per ricreare un gruppo come quello servono anni, esperienza e anche tante gare di alto livello. Come dico spesso, ‘ci manca l’anno’. Se noi avessimo avuto il classico quadriennio prima dell’Olimpiade, sarebbe stato diverso. Con il triennio è cambiato tutto, quell’anno in più sarebbe stato utilissimo. Noi a settembre 2021, un mese dopo Tokyo, siamo già partiti con questo gruppo, ma comunque non basta. Io non mi aspettavo l’uscita di scena così repentina dei ragazzi olimpici“.
Dunque nella punta serve giocoforza puntare su Lodo-Vicino per ambire ad una medaglia?
“Per Parigi spero di avere Lodo-Vicino nel 2 senza che sarebbero da medaglia. Se fossero in forma al 100%, lotteremmo per vincere con questa barca. Questo è il mio più grande dispiacere: non riesco a portare in acqua loro al massimo delle potenzialità. Sicuramente è un grande rammarico. Lo stesso discorso vale per il 4 di coppia: a Bled due dei quattro componenti avevano la febbre“.
Passando al settore della coppia, ti aspettavi che Matteo Sartori e Luca Rambaldi mettessero addirittura paura ai fratelli Sinkovic agli Europei?
“Sapevo che avevamo un doppio interessante. Che fossero già così pronti però non me lo aspettavo. Comunque calma e gesso: vediamo gli altri come ci sono arrivati a Bled, anche se i croati in genere arrivano sempre bene a tutte le gare. Non mi fido dei francesi: quando è il momento giusto, piazzano sempre la zampata; anche nel 2022 hanno fatto un anno altalenante, invece al Mondiale hanno vinto di prepotenza. Io per ora mi accontento di avere un doppio competitivo, perché fa onore ai ragazzi, fa onore a Rambaldi che si è rimesso in gioco e sono contentissimo per Sartori che è giovanissimo“.
Il 4 di coppia attuale è più o meno competitivo rispetto a quello del quadriennio precedente?
“Sono due barche un po’ diverse. Noi dobbiamo solo non avere sfortuna, quindi evitare acciacchi o che qualcuno stia male. Se tutti stanno bene, Polonia e Olanda non fanno paura“.
Da Los Angeles 2028 i pesi leggeri saranno esclusi dal programma olimpico. L’Italia saprà farsi trovare pronta?
“Ne ho già parlato con i ragazzi, i due attuali del doppio pesi leggeri penso che potranno essere competitivi anche tra i senior. Certo dovranno modificare alcune cose nella preparazione e nell’alimentazione. Per un senior non sarà facile dargli una spallata, perché i nostri pesi leggeri sono forti. Soares-Oppo è l’equipaggio definitivo…di giugno! Vediamo come vanno. Ruta è stato male e sta attualmente male con la mononucleosi. Gli irlandesi, se non hanno a bordo il capovoga, sono battibili. Altrimenti è molto difficile, perché è un fuoriclasse sia per la forza che esprime sia dal punto di vista mentale“.
Cosa dobbiamo aspettarci dal settore femminile?
“Le ragazze, da Bled a Varese, sono cresciute. Hanno fatto un bel lavoro, nei due doppi ho invertito le formazioni: Cesarini è tornata a capovoga e ho messo Crosio dietro, vediamo come va qui; nel doppio senior invece ci sarà Buttiglion capovoga, con Guerra dietro. Queste barche, così come il quattro di coppia, hanno prospettive di qualificazione olimpica: è questo l’obiettivo per cui dobbiamo lottare ai Mondiali. Poi, se lavorando per quello, arrivasse qualcosa di meglio, sarà tanto di guadagnato. Ma noi dobbiamo partire per qualificarci a Parigi, questo vale anche per gli uomini“.
La sensazione è che a livello juniores e U23 vi sia meno abbondanza di talenti italiani rispetto al passato recente.
“Si tratta di cicli. Prima parlavamo del ciclo dei ragazzi della punta, che erano tutti i buoni del periodo pre-Covid. Non è detto che quando vinci medaglie da juniores e U23, poi ti confermi anche tra i senior. Adesso tra gli U23 ci sono meno atleti, ma qualcuno competitivo verrà fuori“.
Foto: Federcanottaggio