Calcio
Chi può spendere più soldi nel calciomercato? La situazione dei bilanci di squadra
Il calciomercato estivo deve ancora ufficialmente iniziare, si partirà solamente il 1° luglio del 2023, ma la valanga di voci ha già travolto tutti i club. Dalle top cinque squadre della Serie A alle neopromosse. E da qui al 1° settembre (data attualmente di fine mercato anche se potrebbe variare) si assisterà sicuramente a tanti colpi di scena.
Il primo è arrivato nella giornata di ieri e oggi è un fase di ultimazione: Sandro Tonali è infatti a un passo dal Newcastle. Affare da 70 milioni di euro più bonus e si potrebbe dunque arrivare a circa 80 milioni. Una cifra che sorride e non poco alle casse del Milan che, però, dopo l’addio di Ibrahimovic e al duo Maldini-Massara, dovrà vedere andar via un altro pezzo pregiato. In ogni caso ai 50 milioni fissati come budget estivo, si aggiungeranno altri soldi. Anche il bilancio su transfermarkt, ad oggi, recita -43 milioni: un bel boost la vendita di tonali.
Passiamo poi alla Juventus: il bilancio trasferimenti nel primo semestre dice rosso con meno 29,5 milioni. Ma occhio perché Chiesa potrebbe lasciare i bianconeri e generare una ricca plusvalenza, mentre in attesa del possibile rinnovo o meno di Rabiot, cambierebbe anche la situazione ingaggi. La Roma invece entro il 30 giugno dovrà generare almeno 30 milioni di plusvalenza per chiudere in positivo il bilancio attuale. Negli ultimi dieci anni poi, il Napoli ha avuto perdite nettamente più contenute rispetto alla Vecchia Signora o alle milanesi ad esempio: 28.4 milioni.
Ma la posizione finanziare netta al 2022 recitava +56 per i partenopei, +47 per l’Atalanta e +44 per la Fiorentina. Per l’Inter invece, il percorso quasi trionfale in Champions League più la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa italiana (più il terzo posto in A), hanno aiutato nonostante il bilancio sia ancora in rosso, ma le perdite sono state dimezzate. Insomma pian piano, soprattutto le big, dovranno migliorare i propri bilanci ma il periodo Covid ha gravato molto sulle casse delle varie società italiane.
Foto: LaPresse