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Cosa succede a Jannik Sinner? Una crisi d’identità comune a tanti nel tennis attuale

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Prosegue il momento negativo nella stagione di Jannik Sinner. Dopo la dolorosa sconfitta nel secondo turno del Roland Garros contro Daniel Altmaier, il tennista altoatesino è uscito nei quarti di finale del torneo di ‘s Hertogenbosch, perdendo per la prima volta in carriera dal finlandese Emil Ruusuvuori. Il primo torneo sull’erba miete sempre numerose vittime e tra queste c’è anche l’azzurro, che sicuramente non sta attraversando un periodo sereno sul campo da tennis.

Il brillante inizio di stagione tra l’Australia ed il cemento americano sembra già essere un lontano ricordo. La finale di Montecarlo pareva poter confermare quel trend positivo ed invece da quel momento qualcosa si è inceppato in Sinner, dando il via alla crisi. A Barcellona si è poi ritirato prima del derby con Musetti nei quarti di finale, poi successivamente la rinuncia a Madrid, l’eliminazione agli ottavi a Roma e le già citate sconfitte di Parigi e in Olanda sull’erba.

Un periodo dunque complicato per il tennista di San Candido, che fatica a trovare una reazione sia emotiva sia tecnica. Il ko con Ruusuvuori è forse il più comprensibile, avendo approcciato per la prima volta in stagione sull’erba, ma va comunque a sommarsi ai passi falsi di Roma e Parigi, dove Jannik non è riuscito a rispettare i pronostici e a vincere la pressione dell’essere uno dei grandi favoriti. 

In entrambi i tornei le aspettative erano veramente altissime, complici anche due tabelloni decisamente favorevoli e che avrebbero dovuto, secondo pronostico, portare l’azzurro molto avanti, almeno a ridosso della finale. Invece sono arrivati due ko che hanno sicuramente fatto male a Sinner, minando le certezze di un giocatore che finalmente sembrava aver trovato una certa continuità di rendimento.

Proprio la mancanza di continuità è un fattore comunque alla nuova generazione e anche a quella appena precedente. I Fab Four da questo punto di vista sono stati un “esempio in negativo”, trasformando l’idea generale che si può essere al massimo per tutti i mesi dell’anno, vincendo una serie infinita di tornei e restando competitivi ad altissimo livello da gennaio a novembre. Djokovic, Nadal, Federer ed anche Murray nei suoi anni migliori (anche se il britannico sulla terra ha sempre fatto molta fatica) sono inavvicinabili e sono stati protagonisti di un periodo storico decisamente irripetibile.

Le generazioni successive sono state condizionate dal dominio di quei giocatori, trovandosi a vincere pochissimo se non assolutamente nulla. Anche solo raggiungere una semifinale o una finale Slam diventava un risultato straordinario, quasi come vincerlo. Della “New Generation” il solo Carlos Alcaraz sta provando a seguire le orme dei quattro grandi sopra citati, ma anche il fenomeno spagnolo sta scontrandosi con una serie di infortuni e problemi fisici che minano anche le sue certezze.

Holger Rune è un altro in rampa di lancio, ma anche il danese ha vissuto una prima parte dell’anno sottotono, per poi riaccendersi nuovamente sulla terra rossa, anche se a Parigi è mancato nel momento decisivo. Ora sull’erba resta un punto di domanda e bisognerà capire come si comporterà sul cemento americano. Tornando indietro di una generazione, i vari Daniil Medvedev, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev sono tutti giocatori che hanno vinto Slam (solo il russo) o fatto finale e che hanno conquistato dei Masters 1000, ma anche loro alternano momento di up e di down lungo tutta la stagione, anche in base alla superficie.

I canadesi Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov sembrava che dovessero dominare il mondo del tennis ed invece sono in una crisi profondissima. Andrey Rublev, Taylor Fritz, Frances Tiafoe ed Hubert Hurkacz sono tutti giocatori di alto livello, ma anche loro vivono anche lunghi periodi complicati, dove i risultati faticano ad arrivare. Sinner è dunque in larga compagnia, con la speranza che questo momento possa avere nuovamente una svolta, con la possibilità di rivivere nuovamente due settimane magiche a Wimbledon come l’anno scorso.

FOTO: Janet McIntyre / Shutterstock.com

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