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Formula 1

F1, è appassionante un Mondiale dove l’unico motivo d’interesse è capire se la Red Bull le vincerà tutte?

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Era il 5 marzo. Il Gran Premio del Bahrain, tappa d’esordio del Mondiale di Formula Uno 2023, aveva ormai chiuso i battenti e le interviste post-gara procedevano come in ogni altra occasione. George Russell, interpellato da Sky Sports UK, si lasciava andare ad una “boutade” che, settimana dopo settimana, sta diventando sempre meno azzardata. Le parole del pilota inglese: “Penso che con il vantaggio mostrato qui a Sakhir, le Red Bull potranno vincere tutte le gare di quest’anno”. Molti sorrisero leggendo questo ragionamento. Ora, giunti al termine delle qualifiche del Gran Premio di Spagna, settimo appuntamento stagionale, la faccenda si sta facendo molto più seria del previsto.

Doppietta in Bahrain, quindi successo di Sergio Perez a Jeddah, di nuovo Verstappen a Melbourne, quindi a Baku trionfo del messicano, prima della doppietta del campione del mondo tra Miami e Monte-Carlo. Sei su sei. Tutte vittorie nette ed inequivocabili. Niente è giunto per caso. La scuderia di Milton Keynes sta mettendo in mostra una superiorità assoluta sotto ogni punto di vista, con una RB19 che sta andando a riscrivere il concetto di perfezione. Il tanto agognato spettacolo di FIA e Liberty Media, purtroppo, alberga altrove.

La Formula Uno, che fuori dalla pista ha creato il “giocattolo perfetto”, manca totalmente di competizione tra i vari team. Sia ben chiaro, complimenti a Christian Horner, Adrian Newey e company, capaci di assemblare un pacchetto impeccabile, ma il divertimento che tutti sogniamo nella massima categoria del motorsport è del tutto assente. Ogni weekend che passa è quasi avvilente vedere come il vantaggio di Max Verstappen (e a volte anche di Sergio Perez) nei confronti di tutti gli altri sia ampio e, anzi, continui ad aumentare. Il weekend del Montmelò (dopo le schiaccianti vittorie di Miami e Monaco), per esempio, ha messo in mostra una RB19 che, appena messa in pista, viaggiava con circa mezzo secondo di margine nei confronti di tutti gli altri.

Come se non bastasse poi, alla domenica la monoposto con i due tori sulla livrea si eleva ulteriormente, raggiungendo uno status di invincibilità come raramente si è visto nell’era recente della Formula Uno. La monoposto che vede il campione del mondo al suo interno non ha difetti. Scalda le gomme più velocemente di tutti, a livello di degrado degli pneumatici siamo quasi allo zero, con stint di gara a livelli fantascientifici. Non solo, la potenza della Power Unit (solidissima) è eccellente, con la capacità di sfruttare il DRS come nessun altro. Potremmo andare avanti ancora a lungo a tessere le lodi della Red Bull.

Il Mondiale 2023 è già ampiamente concluso. Anzi, visto l’andamento, non è mai iniziato. Certo, i rivali non stanno certo vendendo cara la pelle, Ferrari in primis, ma il team anglo-austriaco procede come un carro armato. L’unico brio da qui ad Abu Dhabi sarà capire se, effettivamente, Max Verstappen e Sergio Perez potranno davvero vincere tutte le 22 gare stagionali (erano 23 prima della cancellazione di Imola). La Formula Uno sognerebbe ben altro, ovvero una battaglia tra tanti team. Non certo un dominio simile. Per sua sfortuna, però, da Christian Horner in giù non sono dello stesso avviso. Quanto, a questo punto, durerà l’idillio di pubblico nei circuiti e davanti alle tv in questa “era d’oro”? La sensazione è che, se le cose non dovessero cambiare, l’entusiasmo non potrà che scemare in fretta.

Foto: LPS DPPI

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