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F1, Ferrari finalmente pragmatica nelle strategie e quadrata nel gestire i piloti. Da qui si può e si deve partire verso il 2024

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Charles Leclerc

Nel Gran Premio del Canada andato in scena ieri, la Ferrari ha stupito. Non per quanto riguarda le prestazioni, quelle bene o male sono sempre le stesse (al netto di fisiologiche fluttuazioni dovute alle caratteristiche dei tracciati), bensì per il pragmatismo applicato all’appuntamento di Montreal.

Per una volta non si sono visti voli pindarici con le strategie e si è fatta di necessità virtù nell’inquadrare i due piloti. Consci che Charles Leclerc e Carlos Sainz sarebbero scattati dal cuore della griglia (10° il monegasco, 11° lo spagnolo), gli strateghi di Maranello hanno optato per impostare il GP nel modo più conservativo possibile, ovvero allungare il primo stint per sperare in una safety car (arrivata, ma troppo presto) ed effettuare un sola sosta ai box. È lo schema applicato da chi è consapevole di dover correre in difesa.

Al contempo, finalmente, è stata stabilita una gerarchia a chi va in pista, liquidando sul nascere qualsiasi lotta in famiglia. Un eventuale duello fratricida tra Leclerc e Sainz non avrebbe portato a nulla di produttivo, poiché avrebbe solo fatto perdere tempo a entrambi senza aggiungere nulla al GP né dell’uno, né dell’altro. Dire a chi è dietro “stai buono” se non c’è in ballo la vittoria sarà anche cinico, ma è, appunto concreto.

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Il canovaccio più pratico è stato premiato con un e un posto. Non è un trionfo, ma neanche una disfatta. È una gara solida, come quest’anno si era vista solo a Baku. Tenersi alle spalle una Red Bull, seppur quella del trasparente Sergio Perez, non era fatto banale. Viene da chiedersi cosa sarebbe accaduto se le qualifiche fossero state all’altezza delle aspettative. Verosimilmente il Cavallino Rampante si sarebbe giocato il podio con qualche credenziale in più, ma si entra nel campo delle speculazioni, dove ogni ipotesi vale il proprio contrario.

Comunque sia, forse da qui si può davvero ripartire in ottica 2024. Da una Ferrari quadrata, essenziale e capace di sfruttare il massimo del proprio potenziale. Che questo vada giocoforza alzato se si vuole lottare per il titolo è indubbio. Cionondimeno il primo passo da fare è abituarsi a non disperderlo, come troppo spesso accaduto tra il 2022 e la prima fase di 2023. Con questo presupposto sarà possibile cominciare a ragionare su qualsiasi velleità futura.

Foto: La Presse

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