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Finale Mondiali Under 20, ecco l’Uruguay di Broli: compattezza e gioco sulle fasce

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Una squadra che difende alla grande, compatta e sempre con tanti uomini sotto la linea della palla, che ama giocare sulle fasce e che sa sempre cosa fare nelle due fasi di gioco. L’Uruguay che questa sera affronta l’Italia nella finale dei Mondiali Under 20 è un avversario complicato. Anzi, complicatissimo. Lo dimostrano i numeri: sono solo tre, infatti, i gol subiti dalla Celeste nelle sei gare giocate fin qui. E tutti sono arrivati per mano dell’Inghilterra, unica squadra capace di perforare la porta difesa da Randall Rodriguez in tutto il torneo. Il numero uno uruguagio, decisivo in almeno due occasioni nella semifinale vinta 1-0 contro Israele, è solo uno dei punti di forza del gruppo di Marcelo Broli. Cerchiamo di scoprire quali sono gli altri.

Italia e Uruguay, allo stadio di La Plata, si ritrovano di fronte in una finale mondiale 46 anni dopo il loro esordio in questa competizione. Entrambe, infatti, hanno preso parte alla prima Coppa del Mondo riservata a questa categoria organizzata dalla Fifa in Tunisia nell’ormai lontanissimo 1977. A trascinare le squadre verso l’ultimo atto, rendendo possibile il sogno, sono stati due giocatori in particolare: Anderson Duarte e Cesare Casadei. Il primo ha realizzato tre gol consecutivi nella fase a eliminazione diretta, timbrando il cartellino negli ottavi con il Gambia (1-0), nei quarti con gli Usa (2-0) e in semifinale contro Israele (1-0). Se dovesse trovare la rete anche in finale sarebbe il primo dopo Leo Messi a segnare per quattro volte di fila nella fase finale dei Mondiali Under 20. L’argentino ci riuscì nel 2005.

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Il centrocampista italiano, di proprietà del Chelsea, è il capocannoniere del torneo con 7 gol in sei gare, nelle quali ha messo a referto pure 2 assist. Numeri che gli hanno permesso di superare due miti come Paolo Rossi e Antonio Schillaci, diventando il calciatore azzurro con più gol in una singola edizione di una competizione Fifa. Gli unici giocatori ad aver segnato più di Casadei in un Mondiale Under 20 sono Ramon Diaz (8), Dominic Adiyiah (8), Erling Haaland (9), Adailton (10) e Javier Saviola (11). Gli ultimi due, in particolare, sono irraggiungibili. Ma intanto, se il buongiorno si vede dal mattino, l’Italia potrebbe aver trovato un diamante destinato a risplendere.

Tornando all’Uruguay, oltre ad Anderson Duarte c’è molto di più. In primis una linea a 4 molto solida e puntuale, che abbina forza fisica a buone qualità tecniche. Il giocatore migliore tra l’altro gioca in Italia, in Serie B, con la maglia del Genoa: Alan Matturro. Terzino sinistro di spinta, ha segnato di testa all’esordio contro l’Iraq ed è stato decisivo contro Israele con il tiro da fuori dal quale è nato il tap-in vincente di Duarte. A centrocampo l’uomo chiave è Fabricio Diaz, che detta i tempi alla squadra. Sugli esterni, dove si sviluppa gran parte del gioco della Celeste, giostrano De Los Santos e Franco Gonzalez, entrambi rapidi e dotati di ottima tecnica. Davanti Luciano Rodriguez e Andres Ferrari sono centravanti classici, due numeri nove forti fisicamente che in coppia con una seconda punta come Duarte rappresentano una grave minaccia per la difesa azzurra.

Sul piano tattico Broli ha due opzioni: il 4-5-1 visto nelle ultime due gare oppure il 4-4-2 con l’inserimento di un centravanti al fianco di Duarte, che con 3 gol è il miglior cannoniere della Celeste nel torneo. Per l’Italia, che gioca col 4-3-1-2, forse sarebbe meglio trovarsi di fronte una squadra senza play basso, così da poter sfruttare con Baldanzi lo spazio tra le linee che si verrebbe a creare tra difesa e centrocampo. Ma l’Uruguay gioca compatto a prescindere dal modulo. Non a caso due dei tre gol subiti contro l’Inghilterra sono arrivati su calcio d’angolo e su lancio lungo del portiere. Insomma, sono stati episodici. Solo il terzo, al 90′, è giunto a difesa schierata. Ed è servita una gran giocata inglese. Quello che probabilmente servirà agli azzurrini per vincere e centrare la finale. 

Foto: Lapresse

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