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Calcio, Italia-Corea del Sud in semifinale ai Mondiali U20. Attenzione ai calci piazzati e alle ripartenze

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L’Italia, di finali Mondiali, ne ha giocate parecchie. Sei, per l’esattezza. Numero che la rende la terza Nazionale di sempre dietro Germania (8) e Brasile (7). All’Under 20 azzurra, però, tale impresa non è mai riuscita. L’ultimo atto della Coppa del Mondo, per questa categoria, è tabù. Da sempre. Nelle ultime due occasioni è sfumato sul più bello, in semifinale. Due delusioni cocenti, arrivate per mano di Inghilterra (2017) e Ucraina (2019). Ma ora, in Argentina, Casadei e compagni hanno l’opportunità di vendicarsi. Battendo la Corea del Sud questa sera, nello stadio Ciudad de La Plata, possono portare l’Italia in finale. E fare la storia. La caccia è aperta.

La Corea del Sud finora ha giocato alla grande. Sorprendendo un po’ tutti. All’esordio ha piegato 2-1 la Francia, una delle favorite per il titolo. Un’impresa. Proprio come quella compiuta dall’Italia contro il Brasile, campione del Sub-20. Chi pensava fosse stato un caso si è dovuto subito ricredere. Nella seconda giornata della fase a gironi, infatti, la squadra del Ct Eun-joong Kim ha pareggiato 2-2 con l’Honduras in rimonta: sotto di due reti, la Corea ha sfruttato al meglio l’espulsione di Posas al 27′ del primo tempo ed è riuscita a strappare un punto, risultato poi decisivo. Il pari a reti bianche nella terza e ultima gara contro il Gambia ha regalato il secondo posto nel girone agli asiatici, che agli ottavi hanno trovato l’Ecuador.

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Nella fase a eliminazione diretta è salito in cattedra Seok-Hyun Choi. Il difensore centrale, oltre a fare il suo mestiere nel cuore della retroguardia coreana, ha segnato due gol decisivi praticamente identici. Il 3-1 all’Ecuador – che nel finale ha accorciato ulteriormente le distanze ma non è riuscita a trovare il pareggio – e, soprattutto, l’1-0 alla Nigeria nei quarti di finale: calcio d’angolo dalla destra, taglio dal centro dell’area verso il primo palo e stacco imperioso a battere sul montante lontano il portiere avversario. Ma più in generale la Corea del Sud sulle palle inattive fa davvero paura: 4 degli 8 gol segnati fin qui sono arrivati da situazione di calcio da fermo (3 corner, 1 punizione laterale). L’Italia è avvisata.

Anche in campo aperto la Corea sa essere letale. E’ questa l’altra situazione di gioco che gli azzurrini dovranno cercare di evitare. Ad eccezione di Young-jun Lee, che con i suoi 190 cm funge da boa nel 4-2-3-1 disegnato dal Ct Eun-joong Kim, gli altri attaccanti si esaltano quando trovano spazio, soprattutto alle spalle della difesa avversaria. Su tutti il trequartista Joon-ho Bae, che gioca con la maglia numero 10 sulle spalle ed è dotato di una tecnica sopraffina – vedere il gol del 2-0 sull’Ecuador per credere -. Insomma, se l’Italia vuole la prima finale Mondiale Under 20 della sua storia dovrà fare molta attenzione a non concedere spazio a questa Corea.

Corea che, di contro, quando attacca una difesa schierata fatica a rendersi pericolosa. E che dietro, per quanto apparentemente solida, concede parecchio. Nelle cinque gare disputate gli asiatici hanno sempre concesso almeno 15 tiri al proprio avversario. La Francia ha calciato 23 volte verso la porta difesa da Jun-hong Kim, la Nigeria 21. E l’Ecuador addirittura 26. Una gran bella notizia per gli azzurrini. Baldanzi e compagni, davanti, possono fare male a una difesa che, quando attaccata, tende a scappare troppo presto risultando passiva. Carenze da sfruttare al meglio. Il sogno è a un passo. E non bisogna lasciarselo sfuggire.  

Foto: Lapresse

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