Senza categoria

Italia fuori da Europei Under 21 e Olimpiadi: di chi è la colpa? Giocatori sottotono, allenatore da valutare e… tecnologia

Pubblicato

il

C’è tanta amarezza per il modo in cui si è chiuso l’Europeo Under 21 dell’Italia di Paolo Nicolato. Il ko con la Norvegia ha estromesso gli azzurrini dalla competizione continentale già ai gironi, spegnendo di fatto le possibilità di potersi giocare anche la qualificazione alle Olimpiadi, che a Parigi non vedrà il tricolore nel calcio per la quarta edizione consecutiva. Inizia adesso quel classico ‘gioco al massacro’, il trovare il responsabile di questa disfatta. A cui si partecipa sempre malvolentieri, ma sicuramente ogni aspetto ha il proprio peso.

I giocatori, innanzitutto. Ci si è affidati in mezzo al campo a Sandro Tonali, che ha inciso fino ad un certo punto, complice sia la stanchezza che il caos di mercato in cui si è trovato suo malgrado; Wilfried Gnonto ha dimostrato di essere un’ala tutto pepe, ma che sotto porta non è propriamente un cecchino, mentre Giorgio Scalvini non è riuscito a dare alla difesa quel senso di sicurezza che serviva. Ma in generale, ogni reparto è sembrato dar meno del suo potenziale. Al netto dei gol divorati nel corso dei 270 minuti in campo.

Poi c’è Paolo Nicolato, che quattro anni fa toccava il cielo con un dito con la semifinale mondiale ottenuta con l’Under 20 e ora si ritrova a raccogliere la polvere con la selezione superiore. Nonostante le occasioni e le sue parole di conforto sulle prestazioni, quasi da padre che socchiude gli occhi avanti alle marachelle del figlio talentuoso ma svogliato, le impressioni generali sono state spesso di un calcio un po’ datato, con il 3-5-2 che non è parso per nulla il vestito più adatto a questa selezione, quasi rigettato dai ragazzi in campo. In molti casi si è vista una squadra assai attendista, e dalla seconda partita si è visto lo stesso errore: buon approccio, ma secondo tempo da conigli spauriti. E forse, guarda il destino, potrebbe essere spodestato dal suo successore con l’Under 20, quel Carmine Nunziata forte ad oggi della finale agli ultimi Mondiali Under 20.

Ci mettiamo anche la tecnologia nell’equazione, poiché brucia ancora quel gol non convalidato contro la Francia e quel paio di decisioni andate di netto contro gli azzurrini. Ma in fondo è un fattore che conta in maniera parecchio relativa, poiché contro la Svizzera si è vinto (e poteva starci un rigore per i rossocrociati) e si è arrivati contro la Norvegia con la possibilità di decidere il proprio destino. Una possibilità buttata nella spazzatura. 

Forse la domanda più lecita non dovrebbe essere il chi, ma il perché. Perché la Nazionale Under 21 è stata eliminata per la terza volta ai gironi nelle ultime cinque edizioni dell’Europeo di categoria. Perché, dopo un ciclo che ha portato a cinque vittorie in sette edizioni tra il 1992 al 2004, si sono ottenuti solo due podi nei diciannove anni successivi. E perché l’Italia del calcio rimarrà a guardare i Giochi Olimpici sul divano per la quarta volta consecutiva. Bisognerebbe scavare e cercare delle risposte a queste domande. E forse, si troverebbe anche la colpa di questa ennesima brutta figura.

Foto: LaPresse

Exit mobile version