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L’involuzione di Jannik Sinner da Roma: gioco smarrito, assenza di variazioni e antiche lacune

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Roma, Parigi ed ‘s-Hertogenbosch, le tre tappe della crisi di Jannik Sinner. Il tennista altoatesino si è smarrito dopo la sconfitta agli Internazionali d’Italia contro Francisco Cerundolo, andando a perdere quelle certezze che aveva contraddistinto un’ottima prima parte di stagione. Successivamente è arrivata anche il dolorosissimo ko con Altmaier al Roland Garros ed infine la battuta d’arresto di ieri sull’erba con Ruusuvuori, che ha battuto per la prima volta in carriera l’altoatesino al sesto faccia a faccia tra di loro.

Una crisi che ha colpito anche il piano tecnico, con Sinner che fatica a ritrovare il gioco mostrato sul cemento americano e poi successivamente anche sulla terra di Montecarlo. L’altoatesino è apparso spesso in ritardo nel colpire la palla, commette molti errori non forzati e quando prova ad accelerare e spingere ecco che arriva prontamente l’errore. Quest’ultima cosa è anche dovuta ad un fattore mentale, visto che al momento la fiducia è davvero molto bassa per l’altoatesino.

Sinner ha parlato spesso di dover lavorare su di sé e di dover migliorare ancora molto. Dopo il cambio di allenatore, con il passaggio da Piatti a Vagnozzi, si erano cominciati ad intravedere dei nuovi aspetti nel gioco di Jannik, con molte più variazioni e anche con l’uso della palla corta. Tutte cose che nell’ultimo mese il nativo di San Candido sembra aver perso, come l’utilizzo del rovescio tagliato, arma praticamente mai usata sulla terra rossa.

Sono colpi che Sinner non ha di natura e sui quali ha lavorato e ci sta lavorando. La sensazione è che quando non sia in fiducia, proprio questi colpi siano quelli a sparire immediatamente. Eppure soprattutto con Altmaier a Parigi sarebbero serviti tantissimo e avrebbero cambiato l’esito dello Slam francese per Jannik.

Mancanza di fiducia che va ad incidere pesantemente anche sul gioco a rete. Gli smash sbagliati con il tedesco al Roland Garros sono ancora ben presenti nella mente di Jannik e di tutti i tifosi italiani. La volée si vede che è ancora molto meccanica e costruita, ma è soprattutto la testa a fare la differenza. L’altoatesino deve capire che un errore al volo non può portarlo a non prendere più la rete.

Ultimo capitolo quello del servizio. Il movimento, la velocità e l’efficacia sono sicuramente migliorati negli anni, ma Sinner deve dotarsi di una prima ancora più convincente. Quando è in difficoltà è spesso il primo colpo che manca ed invece deve essere quello necessario per salvarsi dai momenti più complicati. Nelle ultime settimane ha nuovamente modificato il lancio di palla del servizio. Situazioni tecniche che si sperano possano risolversi il prima possibile, facendo tornare Sinner il giocatore scintillante visto nei primi mesi dell’anno.

FOTO: LaPresse

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