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L’Italia si ferma a un passo dal sogno. L’Uruguay vince i Mondiali Under 20, Casadei e compagni ko in finale

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L’Italia non è riuscita nell’impresa di vincere i Mondiali Under 20. Gli azzurri sono stati sconfitti dall’Uruguay per 1-0 nella Finale andata in scena all’Estadio Unico Diego Armando Maradona di La Plata (Argentina) e si sono così dovuti accontentare del secondo posto, dopo la terza piazza del 2017 e la quarta posizione del 2019. Il risultato è comunque ragguardevole e ribadisce la buona caratura del movimento giovanile tricolore, ma resta l’amaro in bocca per non essere riusciti a conquistare il primo titolo iridato della storia all’esordio assoluto nell’atto conclusivo della rassegna di categoria.

I ragazzi del CT Carmine Nunziata si sono fermati sul più bello al termine di un’emozionante cavalcata caratterizzata dal successo all’esordio sul Brasile e poi dalle schiaccianti affermazioni nella fase a eliminazione diretta contro Inghilterra, Colombia e Corea del Sud. La nostra Nazionale non ha completato l’opera, crollando al cospetto dell’Uruguay, che stasera ha creato più gioco ed è passato in vantaggio all’85mo minuto con un colpo di testa di Luciano Rodriguez in coda a un’azione confusa, meritando la prima apoteosi della sua storia in questa kermesse.

L’Italia torna comunque a casa con la consapevolezza di avere a disposizione tre ottimi giocatori per il futuro come Cesare Casadei (capocannoniere del torneo con 7 gol segnati in 7 partite disputate), Tommaso Baldanzi e Simone Pafundi (classe 2006, pupillo di Roberto Mancini), indubbiamente gli elementi che si sono messi maggiormente in luce nelle ultime settimane, senza sottovalutare il resto di una rosa apparsa certamente di buon livello e di raggiungere il miglior risultato del Bel Paese ai Mondiali Under 20.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Il CT Carmine Nunziata si affida al 4-3-1-2: Desplanches tra i pali, Turricchia e Guarino sulle fasce, Ghilardi e Faticanti i centrali di difesa; centrocampo con Casadei, Prati e Giovane; Baldanzi alle spalle delle punte Pafundi e Ambrosino. Pafundi torna titolare dopo la decisiva punizione segnata in semifinale contro la Corea del Sud, bomber Casadei a tessere le fila a centrocampo, il pimpante Baldanzi pronto a fare la differenza nella metà campo avversaria. Broli replica con il 4-2-3-1: Rodriguez protetto da Chagas, Boselli, Gonzalez, Matturro; Diaz, Garcia e Gonzalez a centrocampo; De Los Santos, Duarte e Rodriguez pronti a offendere.

L’Uruguay decide di fare la partita e si mette in grandissima mostra, offrendo un gicoo sbarazzino, vivace, incisivo, fatto di grandi accelerazioni, di ottime triangolazioni e di tanto ritmo. Uno stile di tipica scuola sudamericana che mette in affanno gli azzurri, costretti ad alzare le barricate in difesa e a giocare di rimessa. Nei fatti l’Italia non ha mai creato un’azione offensiva nei primi 45 minuti, mentre l’Uruguay si è reso pericoloso in due occasioni: al 23′ Desplanches si è inventato un vero e proprio miracolo sul colpo di testa di Duarte, al 40′ l’intesa tra Rodriguez e Duarte si è fermata a centimetri da una deviazione che sarebbe valsa il vantaggio.

L’Italia torna negli spogliatoi con un positivo 0-0 considerando quanto visto nel primo tempo. La ripresa riparte con una novità in formazione (Zanotti per Faticanti) e la nostra Nazionale prova a uscire, cercando di placare l’iniziativa degli avversari e alzando un po’ il baricentro. Nunziata capisce che c’è bisogno di forze fresche e al 56′ opera una doppia sostituzione: fuori Ambrosino e Pafundi, dentro Montevago ed Esposito. Attorno al 70′ il copione della partita cambia, perché è l’Italia a prendersi i dovuti spazi mentre l’Uruguay commette errori in fase di impostazione e apparte sulle ginocchia.

All’80mo minuto la partita si scalda: Prati commette un fallo su Diaz a centrocampo. L’arbitro sventola il cartellino rosso, ma sembra fin da subito un provvedimento eccessivo per quanto effettivamente successo. Il fischietto va a rivedere l’accaduto al VAR e torna sui suoi passi, optando per un più corretto cartellino giallo ai danni del nostro numero 4. Cinque minuti più tardi la partita si decide definitivamente: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un rimpallo favorevole spedisce la palla sopra la testa di Luciano Rodriguez, che dentro l’area piccola trova il colpo che spiazza Desplanches. Il gol è un macigno sulle ambizioni dell’Italia, i dodici minuti di recupero non cambiano la storia e l’Uruguay festeggia il suo primo titolo iridato di categoria.

Foto: Lapresse

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