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‘Maurizio racconta…’: i due ingredienti dell’atletica italiana. Nel calcio ancora ‘biscotti’ nell’era dell’intelligenza artificiale

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Alessandro Sibilio

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto alla settimana per l’Italia: 9,5
Atleta della settimana (uomo): Nazionale atletica
Atleta della settimana (donna): Nazionale atletica

Italia da sballo in questa settimana sportiva appena conclusa, dove di sicuro spiccano le medaglie dei Giochi Europei di Cracovia 2023 (finora siamo primi nel medagliere globale), ma soprattutto l’impresa storica del trionfo agli Europei a squadre di atletica (la vecchia Coppa Europa). Tanti ricordi che ci porta questo trofeo, da quando è stato ideato nel 1965 e che, nonostante i cambi di nome o format, conserva sempre il suo fascino. Sempre ambito, ma mai conquistato. Ricordo solo salvezze dalla retrocessione in Division 2 (tante volte all’ultima gara!), o al massimo terzi o quarti posti vicini al podio. Ci andammo vicini due anni fa, ma la Polonia ci beffò. Ora però siamo consapevoli della nostra forza, e forse tutto lo dobbiamo a quel magico primo agosto 2021 che ha cambiato la storia del nostro sport (e forse lo ha fatto per sempre). Quei magici dieci minuti trascorsi tra gli ori di Tamberi e Jacobs, non solo hanno fatto innamorare un’intera generazione a praticare l’atletica, ma più in generale ci hanno fatto capire che siamo capaci di tutto se ce lo proponiamo.
In quest’ottica, non mi sento di assegnare la palma simbolica di migliore uomo o donna della settimana, ma piuttosto di una cosa sono certo: entrambe le categorie le consegno alla nazionale della regina degli sport a Cinque Cerchi. E anche se provassi a trovare due nomi non ci riesco (Tamberi, Sibilio, Ceccarelli, Weir, Battocletti, Fantini, Osakue e chi più ne ha più ne metta), e il motivo è semplice. Mai come in questa occasione la vittoria spetta al gruppo, capace ognuno di superarsi e apportare i punti necessari alla causa della squadra. Uno sport individuale che si è trasformato per tre giornate in una roccaforte senza punti deboli, tutti al servizio di una maglia, di una nazione che è entrata nell’albo d’oro del trofeo, che ci ha fatto piangere di gioia. La conquista di questa manifestazione sarà sicuramente nella mia top 5 sportiva di fine anno. Infine, non posso che ringraziare il presidente della FIDAL Stefano Mei per aver portato gli ingredienti che mancavano a questa disciplina: l’umiltà e il coraggio.
Ritornando ai Giochi Europei, le nostre miniere d’oro sono state finora tiro a volo, tuffi, atletica, tiro con l’arco, taekwondo e tiro a segno, ma anche il padel ha brillato con lo storico oro della coppia femminile Carolina Orsi/Giorgia Marchetti battendo le favoritissime spagnole. Quando manca ancora una settimana alla fine della manifestazione multisport, direi che quasi tutte le nostre punte di diamante -salvo poche defaillance – hanno “timbrato il cartellino”. Inoltre, stiamo assistendo all’esplosione di diversi talenti che erano in rampa di lancio, come Dennis Baretta (taekwondo), Martina Bartolomei (skeet), Matteo Santoro (tuffi) o Gabriele Casadei (canoa), che ci fanno sognare ad occhi aperti soprattutto in ottica Parigi 2024 e Los Angeles 2028. A proposito dei Giochi, finora i pass a Cinque Cerchi ottenuti in Polonia sono due: Chiara Pellacani dal trampolino 3 mt e, appunto, Bartolomei nello skeet.
Nello storico trofeo Sette Colli di nuoto a Roma, ultima opportunità per gli azzurri di staccare il biglietto per Fukuoka, le notizie più importanti provengono dagli ottimi stati di forma di Thomas Ceccon e Simona Quadarella. Ma la firma d’autore la compie Sara Franceschi, che vince i 200 misti con un fantastico record italiano di 2’09”30, che rappresenta attualmente la nona prestazione mondiale stagionale e terza europea. Un po’ sottotono invece le performance di Martinenghi e Pilato, ma li aspettiamo con fiducia in terra nipponica.
Nel Motomondiale abbiamo dominato con Bezzecchi e Bagnaia in MotoGP, tra sabato e domenica. Mentre in Moto2 Tony Arbolino dovrà stare attento al ritorno prepotente di Acosta che accorcia le distanze in classifica generale. La pausa estiva senza dubbio gli farà bene per recuperare energie. Infine, negli sport di squadra, Setterosa eliminato ai quarti di finale nella SuperFinal della World Cup di Long Beach, perdendo malamente con la Spagna. Il CT Carlo Silipo lo attribuisce ai pesanti carichi di lavoro avuti dalle ragazze, in ottica torneo iridato. Comunque rimane fiducioso sulla squadra. Bene invece entrambe le nazionali di pallavolo in VNL, che continuano a racimolare vittorie importanti per accedere alle finali.

SI PARLA ANCORA DI ‘BISCOTTI’ NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Malafede, complotti, ora anche i biscotti: sinceramente di questo calcio non se ne può più. Dov’è finito lo sport che tutti conoscevamo? Ora sembrerebbe che con la tecnologia (o senza) gli inghippi siano molto più numerosi di prima. Siamo ritornati all’era Byron Moreno, quella che tutti volevamo cancellare dalle nostre menti. Ma che la UEFA puntualmente ci ha fatto ricordare giovedì scorso durante Francia-Italia negli Europei U21. Ha dell’incredibile tutto quanto è successo quella sera, ma sarebbe ancor più delittuoso se noi non alzassimo la nostra voce e gridare “vergogna!”, per non menzionare altri termini. Qua non si tratta di non avere a disposizione la goal line technology o il VAR (ora misteriosamente dai quarti di finale ci saranno, come mai?), ma certamente della malafede del sistema che si accanisce contro il nostro calcio, già di per sé ammalato. Anche se non c’era il VAR, cosa ci stanno a fare gli assistenti di linea dell’arbitro principale, se non per collaborare? O tutti ci scordiamo che la famosa testata di Zidane a Materazzi è stata indicata al referee argentino dal suo assistente? Ora dobbiamo anche preoccuparci del possibile “biscotto” tra svizzeri e francesi, che ci sbatterebbe fuori dal torneo? Sono passati quasi 20 anni dal famoso 2-2 tra scandinavi e siamo qui ancora a riparlarne –in piena era dell’intelligenza artificiale – sull’argomento? Sembra solo che la parola evoluzione non esista per il calcio, ahimè. A questo punto, non saprei dire tra boxe a calcio quale sport sia il più “ammalato”…

Maurizio Contino

Foto: Grana/Fidal

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