MotoGP

MotoGP, Bagnaia dal Sachsenring…al Sachsenring. Dalla ghiaia tedesca del 2022 al sogno del titolo-bis

Pubblicato

il

Sono passati esattamente 365 giorni. Era proprio il 19 giugno, ma del 2022 in quel caso. Si correva il Gran Premio di Germania, quello della domenica, all’epoca le Sprint Race non erano ancora entrate in vigore, e il tracciato del Sachsenring segnava una pagina di estrema importanza per la carriera di Francesco Bagnaia. La scivolata in curva 1, con Fabio Quartararo che lo precedeva, che spiccava il volo verso l’ennesimo successo della sua annata, oltre a portare il distacco tra i due a 91 lunghezze, faceva sprofondare il portacolori della Ducati in un mare di dubbi.

Come se non bastasse, poi, la gara di un anno fa precedeva quella di Assen e, dunque, l’avvio delle vacanze estive, per cui apriva un lungo periodo nel quale “Pecco” avrebbe avuto modo di ripensare a quanto accaduto. Con i pugni stretti dalla rabbia, ma con la voglia di ripartire. Tre cadute in quattro gare e un feeling con la sua GP22 ancora tutto da costruire. Questa era la situazione. Sono passati 365 giorni da quegli istanti così complicati. Sembra trascorsa una vera e propria era geologica. Tutto, infatti, è andato verso il sereno per il classe 1997. Dubbi e pensieri sono stati scacciati da una serie di risultati eccezionali.

Francesco Bagnaia, dalla caduta del Sachsenring in poi, ha inanellato una serie di 8 vittorie in 17 appuntamenti. Cinque nella scorsa stagione, tre in quella attuale, con la caduta di Austin che ha privato il torinese di un successo che appariva ormai nelle sue corde. A questi risultati, dal 2023, dobbiamo aggiungere anche le Sprint Race. Altre 3 affermazioni per “Pecco” che ha vinto le gare del sabato a Portimao, Austin e Mugello. Gli errori si sono ridotti all’osso, anche se ancora presenti, ma il cambio di passo del ducatista è stato enorme.

MotoGP, Paolo Ciabatti blinda Jorge Martin: “Anche nel 2024 sarà in Pramac. Marquez? Non c’è posto”

A livello mentale è avvenuto quel “click” che, lui in primis, sempre iper-critico nei suoi confronti, si aspettava. Dopo il Gran Premio di Germania di un anno fa era stato in grado di calare un poker di vittorie davvero eccezionale. Olanda, Silverstone, Red Bull Ring e Misano. 100 punti che hanno dato il là alla sua clamorosa rimonta su Fabio Quartararo (quello che, suo malgrado, ha fatto il percorso inverso e, dal Sachsenring 2022 in avanti, è sprofondato in una crisi nera con la sua M1) e che hanno fatto capire a tutti che “Pecco” era cambiato. Non era più solo un grande pilota. No, era uno che poteva davvero vincere un titolo iridato. Con qualità, tenacia ed intelligenza. Mantenendo sempre quella faccia da ragazzo pulito che lo contraddistingue.

Ora, 365 giorni dopo, ritroviamo Francesco Bagnaia con il numero 1 sul cupolino e il primo titolo della sua carriera nella classe regina. Un traguardo che ha vissuto come un punto di partenza e non certo di arrivo, come sta dimostrando anche nel 2023. Sono cambiati i rivali, ora troviamo Jorge Martin e Marco Bezzecchi al suo inseguimento, ma la voglia di vincere non è cambiata. La vetta della classifica generale è nelle sue mani, ma molto meno salda di quello che questa prima parte di annata avrebbe dimostrato. Senza i pesantissimi “zero” di Termas de Rio Hondo, Austin e Le Mans nelle gare “lunghe”, il suo vantaggio sarebbe ben più ampio dei 16 punti attuali perchè, come detto, qualche passo falso qua e là non manca.

Forse questo è l’ultimo step che deve compiere il pilota del team Ducati Factory. Riuscire a rimanere sempre concentrato, anche se da questa stagione le gare sono raddoppiate, lo stress è cresciuto di conseguenza, e i rischi sono sempre dietro l’angolo. Con una moto che appare cucita addosso alle caratteristiche di guida di “Pecco”, il margine sarebbe dovuto essere già molto più ampio. Il tempo per renderlo di nuovo da piena sicurezza c’è. Starà al torinese confermarlo. Per il momento può sfogliare l’album dei ricordi e ripensare dov’era 365 giorni fa e dov’è ora. Dalla ghiaia tedesca, al trionfo. Quant’acqua è passata sotto i ponti Pecco…

Foto: LaPresse

Exit mobile version