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MotoGP, il podio di Aleix Espargarò una boccata d’ossigeno per Aprilia. Il 2023 di Noale (ri)comincia da Assen?

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Ducati starà dominando la scena, ma in MotoGP è presente un’altra azienda italiana. È pertanto doveroso parlare anche di Aprilia, soprattutto considerando come Assen abbia rappresentato una proverbiale boccata d’ossigeno per la Casa di Noale, che puntava forte sull’appuntamento olandese per risollevare le proprie sorti.

In linea teorica il go-to-guy avrebbe dovuto essere Maverick Viñales, storicamente molto incisivo nella Cattedrale del Drenthe. Top Gun è però finito nella ghiaia. Fortunatamente il “Piano B”, ovvero Aleix Espargarò, ha funzionato alla perfezione, riportando la RS-GP sul podio.

Per Aprilia, grande rivelazione del 2022, la stagione corrente rappresenta una sorta di prova di maturità. Niente più “concessioni”, essendo partita alla pari con tutte le avversarie. L’inizio è stato da urlo, poiché Viñales ha artigliato la piazza d’onore nel Gran Premio del Portogallo, infastidendo Francesco Bagnaia. Addirittura c’è chi intravedeva nel ventottenne catalano un potenziale contendente per il Mondiale.

Il team manager Massimo Rivola ha però gettato subito acqua sul fuoco, affermando che il marchio di Noale non è ancora pronto per vincere il titolo, ma la sua missione è quello di proseguire la crescita, affinché lo possa diventare in futuro. Ha avuto ragione, poiché quel secondo posto di Viñales rappresenta, ancora oggi, il picco della sua stagione. Lo spagnolo un tempo era considerato un top driver, ma ormai sembra declassato al ruolo di mina vagante. D’altronde, a parte la piazza d’onore di Portimao e la quarta posizione di Austin, non è mai entrato tra i primi dieci, ritirandosi in metà dei GP.

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Viceversa Espargarò è partito piano, ma nei round europei ha ritrovato la sua proverbiale costanza di rendimento. Niente di eclatante, ma ha comunque chiuso quattro delle ultime cinque gare fra terzo e sesto posto. Non sarà un fuoriclasse, ma resta un centauro su cui si può fare affidamento. Non per caso è stato lui a ridare luce a una squadra sulla quale stavano cominciando ad addensarsi nuvoloni grigi, tendenti al nero.

Proprio da qui, forse, riparte il 2023 di Aprilia. Contrastare Ducati è pressoché impossibile per chiunque, ma a Noale si guarda lontano. L’obiettivo è quello di salire progressivamente di livello, soprattutto sul piano tecnico, allo scopo di diventare un fattore nella rincorsa al Mondiale. Al riguardo, raccogliere risultati di peso è cruciale per avere forza nel mercato piloti del prossimo anno, che si annuncia vulcanico.

Ora è (quasi) tutto tranquillo, poiché tanti contratti si estendono al 2024. Però, in ottica 2025, si libereranno tutti i top driver. La crescita tecnica può e deve proseguire, ma serve anche un centauro in grado di fare davvero la differenza. Chi potrà eventualmente essere costui è ancora da scoprire, però bisognerà avere sufficiente carica attrattiva per incollarlo alla sella di una RS-GP.

Un magnetismo tanto forte quanto sono lusinghieri i risultati. Ecco perchè è fondamentale ricominciare a far bene da subito. “Vedo un futuro d’oro per Aprilia” aveva detto Rivola ad aprile. Di solito, ci vede bene. Resta solo da capire quanto è lontana questa El Dorado di Noale, nella consapevolezza che in un ambito come la MotoGP, il domani si costruisce oggi.

Foto: Valerio Origo

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