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MotoGP, per il ‘Monopolio Ducati’ c’è un nuovo ambizioso obiettivo. Il 2023 può essere ricordato negli annali del Motomondiale
La supremazia di Ducati nella MotoGP contemporanea è sotto gli occhi di tutti. Ieri, per la prima volta nella sua storia, la Casa di Borgo Panigale è riuscita nell’impresa di piazzare cinque moto nelle prime cinque posizioni. Un risultato eclatante giunto solo sette giorni dopo il poker del Mugello, altro evento senza precedenti da quando l’azienda bolognese, nel 2003, fece ingresso nel Motomondiale.
I numeri sono impietosi per la concorrenza. In 7 weekend, Ducati ha vinto 6 Gran Premi e 5 Sprint, occupando 16 dei 21 posti a disposizione sul podio. Insomma, la fotografia di una superiorità incontrastabile. Non sorprende, quindi, che la classifica iridata veda quattro centauri dotati di una Desmosedici davanti a tutti. Proprio questo è il tema sul quale si vuole porre l’attenzione. Da quanto tempo non si verificava una situazione del genere?
Ebbene, per trovare qualcosa di analogo si deve tornare indietro esattamente di 20 anni. A quel 2003 in cui la Casa di Borgo Panigale esordì in MotoGP. All’epoca, il ruolo di regina indiscussa spettava a Honda. La stagione 2003 è stata l’ultima nella quale il podio finale del Mondiale è stato “privatizzato” dalla medesima azienda. Il titolo lo vinse Valentino Rossi, alla sua ultima stagione con l’Ala, davanti a Sete Gibernau e Max Biaggi.
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Ducati può quindi provare a replicare quanto realizzato da Honda due decenni orsono e mai più compiuto da allora. Anzi, se proprio si vuole alzare l’asticella, il marchio bolognese potrebbe puntare a qualcosa di più. Perché nel 2003 il quarto della classifica generale fu proprio un ducatista, Loris Capirossi. Se si cerca un monopolio ancora più ampio si deve risalire al 1998.
Sempre di Honda, si parla. Un quarto di secolo fa, l’Ala ebbe modo di piazzare 5 propri piloti nelle prime 5 posizioni della graduatoria assoluta! Mick Doohan, Max Biaggi, Alex Crivillé, Carlos Checa e Alex Barros. Uno dopo l’altro. Proprio come quest’anno si leggono, nei quartieri nobili della classifica iridata, i nomi di chi cavalca una Desmosedici. Quanti ne vedremo in fila a fine anno? Il 26 novembre la risposta, assieme all’identità del Campione del Mondo, la cui moto però è certa già oggi. Sarà una Ducati, per la terza volta dopo il 2007 e il 2022.
Foto: MotoGPpress.com