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MotoGP, ‘Salvate il soldato Frankie’. Morbidelli è alla pari di Quartararo, ma Yamaha lo condanna al dimenticatoio

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Franco Morbidelli

In MotoGP, se si parla di piloti, oggi tutti i riflettori sono puntati su Jorge Martin e Francesco Bagnaia, protagonisti del feroce corpo a corpo ammirato ieri al Sachsenring. Se, invece, si parla di mezzi meccanici, Ducati domina prepotentemente la scena grazie al primo pokerissimo della sua storia e al fatto di aver piazzato otto Desmosedici nelle prime nove posizioni.

Però, lontano dalle luci della ribalta, c’è un altro tema che merita di essere sottolineato. Non si deve guardare al lussureggiante giardino di Borgo Panigale, bensì all’ormai appassita serra di Iwata. Yamaha conta come il due di spade con briscola a coppe ed è una tremenda disdetta per Franco Morbidelli. Non se lo fila più nessuno, il vice-Campione del Mondo 2020, il quale meriterebbe un plauso.

L’infortunio al ginocchio del 2021 e le enormi difficoltà incontrate nel 2022 hanno fatto perdere le tracce del romano, finito letteralmente nel dimenticatoio. Eppure, in questo 2023, sta pound for pound disputando l’annata più convincente dell’ultimo triennio. È sempre nelle retrovie, vero. Però dov’è Fabio Quartararo? Lì con lui. O meglio, Frankie è lì con El Diablo. Sono tornati più o meno allo stesso livello, come lo erano nel 2020 da compagni di squadra nel Team Petronas.

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Il ventottenne italiano ha solo 7 punti meno del ventiquattrenne francese. Ieri, al Sachsenring, il centauro laziale ha preceduto sul traguardo quello transalpino, proprio come avvenuto domenica scorsa al Mugello. Anche il picco del 2023 non è poi così dissimile. Quartararo terzo ad Austin, Morbidelli quarto a Termas de Rio Hondo. Due risultati estemporanei per l’uno e per l’altro, che però confermano la sintonia in termini di rendimento.

Insomma, Frankie ha proprio una “bella” rogna addosso. Nell’anno in cui torna al massimo del suo potenziale, incappa in una Yamaha sterile, che non gli può permettere di farsi notare. La dinamica eclatante è che, nell’arco di poche settimane, i rapporti di forza tra i due attori si sono ribaltati. Fino a primavera ci si domandava se Iwata avrebbe confermato l’italiano, oppure se l’avrebbe lasciato a piedi in favore di altri. Viceversa, ora, potrebbe essere Morbidelli a non avere alcun interesse a rimanere dov’è!

Un pilota come il romano potrebbe rappresentare una scommessa per chi cerca un uomo d’esperienza (non sono in tanti a vantare sei stagioni in MotoGP), blasonato (tre vittorie nella classe regina e un titolo Mondiale in Moto2 sono un palmares rispettabile), non troppo in là con gli anni (a dicembre saranno 29) e motivato a riscattarsi dopo un periodo buio. Il profilo perfetto per un team satellite. Oppure per Yamaha stessa, soprattutto in un momento in cui è totalmente priva di appeal come ora.

In conclusione, sarebbe un peccato se Morbidelli non trovasse una sella in MotoGP nel 2024. Anzi, in virtù di quanto visto sinora, rappresenterebbe un’ingiustizia. Chissà che qualcuno non torni ad accorgersi di lui, bussando alla sua porta.

Foto: MotoGPpress.com

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