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Perché i calciatori sudcoreani sono diventati più giovani dalla sera alla mattina? E il prezzo dei cartellini…

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La Corea del Sud rende più giovane la propria popolazione, e di conseguenza anche i propri calciatori. Kim Min-jae e Son Heung-Min si ritrovano, per il governo coreano, con due anni di meno sul groppone. E magari anche più appetibili sul calciomercato internazionale? Spieghiamo la situazione.

Fino a due giorni fa il governo della Corea del Sud aveva una metodologia singolare per il conteggio dell’età anagrafica. Difatti era previsto che alla nascita ogni bambino avesse già un anno di età, per compierne due il primo gennaio successivo. Paradossalmente, un neonato del 30 dicembre 2021 avrebbe dunque avuto, nel primo giorno del 2022, già due anni con soli due giorni di vita. Una modalità di conteggio adottata, fino a qualche decennio fa, anche da Cina e Giappone.

Questa legge è stata invece abrogata lo scorso dicembre, con la Corea del Sud che ha dunque preferito affidarsi al conteggio internazionale, quello che tutti conosciamo, grazie alla spinta di Yoon Suk-yeol, Presidente della Corea del Sud dallo scorso maggio e che aveva messo la questioni tra i punti della sua campagna elettorale.

Dunque, che cosa cambia sotto il profilo internazionale per due dei calciatori più in vista del panorama sudcoreano come Kim Min-jae e Son Heung-Min? Fondamentalmente nulla: le squadre europee conteggiavano la loro età con il sistema internazionale e non quello coreano, con il difensore promesso sposo del Bayern Monaco che rimane un ventiseienne e l’attaccante del Tottenham prossimo trentunenne.

Foto: LaPresse

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