Calcio
Perché Paolo Maldini e il Milan si sono separati? Le ragioni del divorzio
Le voci che girano in queste ore parlano di tre ragioni sostanziali e un motivo più generale di contesto che hanno portato alla rottura.
Maldini, Massara e il Milan si sono separati praticamente nel primo momento utile alla fine della stagione. L’incontro di ieri infatti è durato una trentina di minuti per cui tutto era già deciso nella testa di Gerry Cardinale, il proprietario della squadra, Giorgio Furiani, amministratore delegato e della dirigenza al completo.
Perché Maldini e Massara sono saltati dopo la vittoria dello scudetto lo scorso anno e dopo le semifinali di Champions League di quest’anno? I motivi che stanno uscendo fuori in queste ore sono principalmente tre e ce n’è un quarto più generale. Il primo riguarda gli spazi di manovra in relazione al budget e alla libertà di gestire il mercato. Cardinale ha messo sul tavolo solo 50 milioni di euro per il rafforzamento, quelli che vengono dalla qualificazione in Champions League, cifra con la quale nel mercato attuale ci fai ben poco se vuoi competere per vincere ogni anno.
Oltre alle pochissime possibilità di manovra, a Maldini è stato praticamente imposto di vendere anche i prezzi pregiati nel caso arrivassero ottime offerte, con la prospettiva quindi possibile di avere una squadra più debole di quella attuale all’inizio della prossima stagione. Il secondo motivo del contendere è la campagna acquisti dello scorso anno. La società che ha in testa Cardinale non può permettersi di spendere 35 milioni di euro per un giovane che adesso vale la metà, nello specifico Charles de Keteleare. Nella mente di Cardinale infatti il Milan dovrebbe essere un Salisburgo deluxe, che compra giovani e li rivaluta, guadagnando.
Molto probabilmente Maldini avrebbe voluto un nuovo Milan che lotta sempre per la Champions League ed è chiaro che le due visioni non coincidono. Terzo motivo Pioli. Paolo Maldini ha fatto di tutto per tenerlo, ma ancora una volta la società non è contenta del gioco espresso, né soprattutto di come ha saputo valorizzare i pezzi da rivendere.
Infine poi una questione generale che sta colpendo molte società top della serie A. Le aziende sono tutte uguali, vogliono risultati ogni trimestre. Dopo la vittoria del Napoli di De Laurentiis, che ha vinto senza un passivo di bilancio monstre e con la strategia che ha in testa proprio Cardinale, tanti proprietari stanno chiamando a rapporto i vari AD e DT, chiedendo spiegazioni del fatto che un’azienda che spende meno di loro non solo guadagna più di loro in profitti e brand awareness, ma riesce addirittura anche a vincere.
In aziende del genere non è possibile giocarsela con l’anno sbagliato di Tizio o la caviglia dolorante di Caio. I proprietari ti mettono davanti ai fatti ed è sempre difficile poterne uscire, se non rilanciando alle stesse condizioni, cosa che Maldini e Massara non hanno accettato.
Foto: LaPresse