Roland Garros
Roland Garros 2023, le pagelle degli italiani: promossi Sonego e Musetti, bocciato Sinner
Diamo i voti agli italiani al Roland Garros 2023. Nessun azzurro si è spinto più in là degli ottavi, ma ci sono prestazioni e prestazioni da valutare. E quasi tutti, alla fine, possono sorridere.
Lorenzo Sonego 8: Eccolo qui, Karate Kid in tutto il suo splendore. In tanti lo davano come fuori gioco già dopo la prima sfida con Ben Shelton, lui ha sovvertito i pronostici (solo di classifica) spingendosi fino agli ottavi di finale. Il suo highlight è sicuramente il successo su Andrey Rublev: una rimonta inimmaginabile da sotto due set a zero, con il secondo addirittura perso con un bagel. Le energie sono venute meno nella sfida successiva con Khachanov, ma è un segnale assai incoraggiante per il futuro.
Fabio Fognini 7,5: Stoico e meraviglioso, Fabio. Quando è in palla vederlo giocare è una meraviglia. Tutti lo davano già fuori al debutto con Auger-Aliassime, ma il canadese al momento è una pallida controfigura di quanto visto lo scorso autunno e l’azzurro ha potuto sciorinare tutto il suo talento con la racchetta in mano. Peccato non essersi spinti fino agli ottavi, ma nel match con Ofner ha giocato con una spalla malandata. Gli acciacchi di una vita passata sul campo di tennis, lo sport che ama. Ed è talmente elegante che all’occhio nudo nemmeno lo fa vedere…
Lorenzo Musetti 7: Il più che sufficiente arriva per la consapevolezza con cui ha superato i match con Ymer, Shevchenko e Norrie: partite autorevoli le sue, e teniamo anche conto che con lo svedese stava addirittura per ritirarsi. Con Alcaraz non ci si aspettava una vittoria, ma almeno che potesse combattere per bene: tritato dall’iberico. Alla fine però il suo cammino non può essere disprezzato: ottavi di finale dovevano essere, ottavi di finale sono stati.
Matteo Arnaldi 7: Che bel modo per debuttare negli Slam. Paga un pochino lo scotto della prima partita, ma scrollatosi di dosso la tensione lascia le briciole ad un giocatore sempre insidioso come Daniel Elahi Galan. La sua avventura si è interrotta al secondo turno contro un talento bizzoso come Shapovalov, ma l’impressione avute è che abbia combattuto per buoni tratti ad armi pari contro un giocatore arrivato in semifinale a Wimbledon. Futuro roseo.
Andrea Vavassori 7: commovente il suo successo contro Miomir Kecmanovic. Una partita agonica, trascinata al quinto set con caparbietà e tanti colpi vincenti che dimostrano come anche lui possa essere un giocatore affidabile in un singolare. Contro Olivieri arriva con le energie al lumicino, ma il suo sorriso dopo il successo con la testa di serie numero 31 ci può bastare.
Giulio Zeppieri 7: Discorso simile a quello fatto per Vavassori. Per la prima volta in un tabellone principale di uno Slam e regala gioie contro Alexander Bublik, giocatore da alti e bassi spaventosi ma con un manico da applausi. E poi, alla fine, si porta a casa anche un set contro il futuro finalista del Roland Garros…
Flavio Cobolli 6: Non ci si poteva aspettare che con Alcaraz potesse fare partita pari, ma già l’essere arrivato al tabellone principale di uno Slam per la prima volta in carriera passando dalle qualificazioni è un bel passo avanti. Gli servirà per il futuro, il suo gioco ha già evidenziato dei miglioramenti assai interessanti.
Jannik Sinner 4: la nota dolente arriva purtroppo da colui che non te l’aspettavi, da quello che è stato il primo della classe per lungo tempo. Una giornata stortissima con Altmaier, e si sa come il tennis queste cose non te le perdona. L’altoatesino ha parlato di essersi sovraccaricato di aspettative, andando fuori giri sin dall’inizio della sfida e compiendo degli errori non da lui, che gli sono costati l’uscita al secondo turno sprecando una possibile occasione, visto il tabellone creatosi attorno a lui. Un peccato davvero: il voto non può che essere insufficiente, dargli di più dopo essere usciti al secondo turno sarebbe irrispettoso soprattutto nei suoi confronti. Ma il quadrimestre è ancora lungo, ci sono ancora tante interrogazioni per recuperare, e si tornerà nelle superfici più congeniali…
Marco Cecchinato 4: la grande illusione. La sua campagna sulla terra rossa non è stata per niente male, con la semifinale all’Estoril a dimostrarlo e aggiungendo anche qualche successo sparso nei 1000 di Madrid e Roma. Invece arriva in Francia e mostra la versione peggiore di sé, venendo piallato da un talentino niente male come Luca Van Assche. Poteva fare qualcosina di più…
Foto: LaPresse