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Roland Garros 2023, Tomas Etcheverry: “Non riesco a credere a quello che ho fatto, ora voglio continuare a vincere”

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Tomas Etcheverry

Ieri è stato sicuramente un giorno speciale per Tomas Martin Etcheverry. In serata l’argentino classe 1999 (n.49 al mondo) è infatti riuscito a battere il giapponese Yoshihito Nishioka (testa di serie n.27) negli ottavi di finale del Roland Garros 2023 e ha dunque strappato il pass per i quarti del secondo Slam della stagione. 

Per Etcheverry questa è stata sicuramente la vittoria più importante della carriera: “Non riesco ancora a credere a quello che ho fatto. È il giorno più felice di tutta la mia vita. La verità è che sono partito un po’ nervoso, era difficile per me affrontarlo, è un mancino dallo stile di gioco molto particolare. Ho cercato di insistere sul rovescio, ma non ci riuscivo come volevo. Vincere il primo set è stato fondamentale perché stavo soffrendo, ma da quel momento in poi sono stato in grado di giocare in modo molto più aggressivo, prendendo tempo e cercando di imporre il mio ritmo. Era più affaticato, mentre io ammetto di sentirmi benissimo fisicamente, non mi sento per niente stanco”.

L’argentino, che prima di battere Nishioka agli ottavi aveva sconfitto il britannico Jack Draper, l’australiano Alex De Minaur e il croato Borna Coric, ora non vuole di certo fermarsi qui: “Provo un’emozione fortissima in questo momento perché entrare in un quarto di finale del Grande Slam è incredibile, ma adesso voglio continuare a vincere. So che avrò bisogno del mio miglior tennis contro Zverev, ma sto giocando molto bene e arrivo con fiducia”.

Dopo un buon 2022, quest’anno è arrivata la svolta grazie al nuovo coach Wally Grinovero: “Nel momento in cui ho iniziato a lavorare con lui, mi ha martellato insistendo sul fatto che dovevo cambiare aspetti tecnici in tutti i miei colpi, perché dovevo giocare molto più aggressivo. Ho rinunciato parzialmente e poi progressivamente allo stile che avevo e che mi aveva portato tra i primi 100 al mondo. Non è stato facile uscire dalla comfort zone alla ricerca di un livello superiore. Ho lavorato molto a livello mentale, non solo in termini di psicologia per gestire le emozioni dentro e fuori dal campo, ma anche con il mio allenatore per quanto riguarda la comprensione di questo sport e l’interpretazione dei momenti di gioco. Conoscenza del gioco e di me stesso, questa è la chiave del mio successo“.

Foto: LaPresse

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