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Roland Garros 2023, un’altra rimonta per Beatriz Haddad Maia! Battuta Jabeur in tre set, è in semifinale
Un’altra rimonta, un’altra partita fiume. E in queste condizioni, l’unica che può vincere in questo Roland Garros femminile è Beatriz Haddad Maia. La brasiliana è la terza semifinalista del secondo Slam dell’anno battendo Ons Jabeur con il punteggio di 3-6 7-6 6-1 in due ore e mezza di partita; è la prima tennista verdeoro dai tempi di Maria Bueno ad arrivare fino a questo punto a Parigi e con questo risultato potrebbe anche entrare in top 10 lunedì prossimo (solo Karolina Muchova può toglierle questo traguardo). Ora per lei un grande scoglio, una tra Iga Swiatek e Coco Gauff.
Il primo set non è il miglior tennis per entrambe le giocatrici. Da una parte la tunisina che, non avendo mai raggiunto questo livello in Francia, appare un po’ bloccata dalla tensione. Dall’altro la brasiliana, per la prima volta vittoriosa per più di una partita in uno Slam, stanchissima per le precedenti battaglie, ultima la maratona di quasi quattro ore con Sara Sorribes Tormo. Il risultato è assistere ad una frazione giocata sulle uova, con più errori che vincenti. Ad avere la meglio è la tecnica di Jabeur, che variando gli scambi strappa per tre volte su quattro il servizio alla verdeoro e contiene i tentativi di rientro della sua avversaria, che recupera per due volte il break di vantaggio ma non la terza. In fondo, non una frazione da scrivere nei libri di storia.
La seconda frazione è invece assai più equilibrata. Haddad Maia entra con più costanza nello scambio provando a mettere più energia da fondo, e in questo modo riesce quantomeno a difendere i propri turni di servizio. Perché dall’altra parte Jabeur concede poco e niente, anche se in alcuni casi sembra specchiarsi un po’ troppo nelle palle corte per accorciare gli scambi, davvero strano per una giocatrice tecnica come lei.
E il finale stravolge l’inerzia, perché la brasiliana capisce l’antifona: piedi più dentro il campo per arrivare sulle palle corte come e quando vuole. Non chiude il set point sul 6-5, ma il tiebreak è tutto a favore della verdeoro, che spinge come un’ossessa e quando trema un po trova anche una mano da parte di Jabeur, che sbaglia una palla facile per annullare il minibreak di margine: si gira dunque al terzo set.
Ma la terza frazione praticamente non esiste. Perché la tunisina ha praticamente finito le energie, complice anche un problema a una coscia che sembra farsi sentire sempre di più scambio dopo scambio. E infatti la Haddad Maia gioca praticamente da sola, Jabeur sbaglia molto e permette alla brasiliana di poter andare subito con due break di vantaggio. La numero 7 del tabellone ha una reazione in risposta, recuperando un break ma perdendolo subito, ma poi Haddad Maia è brava ad annullare quattro palle break nel sesto gioco, quando potrebbe ridare un minimo di speranza all’avversaria. E per chiudere non deve nemmeno faticare: al quarto errore dell’avversaria si mette una mano sulla fronte e rimane a bocca aperta, incredula per ciò che ha fatto.
Gli errori di Jabeur sono aumentati in maniera esponenziale nel finale; terzo set da sette colpi vincenti ma addirittura 14 errori, contro l’8-6 della brasiliana. Nel finale, complice anche il problema fisico, il servizio è anche andato a farsi benedire: 7/19 con la prima, 5/14 con la seconda e 10 palle break concesse. Haddad Maia invece bravissima ad annullare 8 delle 12 palle break da lei affrontate.
Foto: LaPresse