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Roland Garros, Puppo: “Alcaraz non sa gestire bene le energie. Pubblico vergognoso con Djokovic. Sinner e Berrettini, occasione su erba”

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Carlos Alcaraz, Novak Djokovic

La carne al fuoco, dopo la semifinale tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic al Roland Garros, è tanta, anzi tantissima. I fatti in campo sono stati davvero numerosi, e difficili da ignorare nel complesso. Dario Puppo ne fa un’analisi per Tennismania, che conduce per Sport2u, la web tv di OA Sport.

C’è un paragone immediato, più vicino a casa nostra: “Non abbiamo potuto assistere a una partita che avrebbe potuto avere, a prescindere dal risultato, una grande importanza nella storia del tennis come confronto generazionale. Quando si parla di Sinner sono tutti un po’ fiscali. E ha i crampi, e non è sfortuna. L’anno scorso ha avuto svariati problemi, ma non è sfortuna. Evidentemente anche il signor Alcaraz ha dei limiti. E’ una belva, lo ammiriamo tutti sorpresi, ma la sua carica dura un paio di tornei. Forse tre, alle volte. Con i crampi puoi tornare ad allenarti velocemente, ma anche l’anno scorso aveva saltato la preparazione su erba e penso lo farà anche ora. Io non m’aspettavo una situazione così. Ha fatto quel recupero pazzesco, ma anche altre volte ha fatto cose straordinarie e poi sono arrivati i guai“.

Si passa così da alcune sfide con il nuemero 1 d’Italia al novero delle delusioni maggiori o minori: “Con Sinner ha perso perché Sinner l’ha battuto, ma anche lì ha avuto i crampi. A Umago ha avuto quell’inizio di secondo set garibaldino. E’ sfrontato dall’energia che ci mette. La stagione scorsa era troppo esuberante, a volte finiva a terra come nel punto simbolo della stagione. E’ evidente che Alcaraz non sa gestire bene le energie. La domanda viene spontanea: Alcaraz ha vinto due tornei di fila in casa, Barcellona Madrid, Rune ha vinto Monaco di Baviera, ha fatto finale a Montecarlo e a Roma. Chi è stato più deludente nel perdere? Ok, Sinner ha avuto due match point con chi ha fatto la partita della vita giocando un bel tennis, ma gli altri due? Vero, Jannik ha sprecato due belle occasioni a Roma e Parigi, ma il tennis offre subito la possibilità di riscatto. Sull’erba in diversi si sono cancellati. C’è molto spazio, c’è meno concorrenza sulla superficie. Può essere una bella occasione sia per Sinner che per Berrettini“.

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Il pubblico che ha esagerato non si può lasciar passare: “Djokovic? Non quello del primo set, ma oggi era battibile. Il primo a chiamare il medical timeout è stato lui. Non parlava, era silenzioso, poi ha volte ha tirato l’urlaccio. Pubblico vergognoso: ma con un numero 1 come Djokovic si può comportare così? Si dovrebbe vergognare, e non esiste, con un giocatore con la sua storia, che l’organizzazione non faccia niente per far presente le cose a questi idioti che non sanno nulla di tennis e fischiano in maniera inopportuna. E’ stato lì, ha fatto quello che doveva, ha approfittato di una situazione. Però tanti, in quella situazione in cui non si sa se l’altro può ritrovare la condizione, non è detto che vincano“.

E a chi parlava già un anno fa di cambio della guardia: “Alcaraz veniva da numero 1 del mondo. Ha sentito la tensione, è normale, è giovane, non è un supereroe. Ha un’attitudine splendida, sorride anche quando le situazioni gli vanno contro. Deve imparare a gestire meglio le energie. Ma comunque sono gli Slam che contano, dove succedono le cose tipo Sampras-Federer a Wimbledon 2001, non Madrid dove parlavano già di cambio della guardia. Questa è stata un’occasione mancata per il tennis perché Alcaraz non era pronto. I crampi non sono sfortuna“.

E poi: “Djokovic nel suo periodo dominante ha sbagliato tante cose, ma a un certo punto al di là dei difetti e delle cose su cui non si può essere d’accordo è nettamente il tennista più interessante. E vale anche per Federer e Nadal. Se prendiamo chi sono stati i grandi avversari, loro tre non ne hanno avuti di così forti. E adesso per Djokovic c’è pure Alcaraz. Mi dispiace per quello che è successo a lui, però credo che dovrebbe scendere un filo di tono, anche con questa continua chiacchiera con Ferrero. Bisogna che qualcuno lo dica a Juan Carlos. Less is more“.

VIDEO TENNISMANIA DARIO PUPPO

Foto: LaPresse

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