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Rugby, Italia: Gonzalo Quesada, il nono ct azzurro nell’era Sei Nazioni

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L’annuncio arriverà nelle prossime ore o nei prossimi giorni, ma la notizia ormai è certa. Gonzalo Quesada, attuale allenatore dello Stade Français di Parigi, sarà il prossimo ct dell’Italrugby. Prenderà il posto di Kieran Crowley, che dirà addio a fine Mondiali, e sarà il nono allenatore azzurro da quando l’Italia è entrata nel Sei Nazioni.

Nel 2000 l’Italia entra nel gotha del rugby mondiale, portato lì da George Coste e reduce dalla fallimentare parentesi di Massimo Mascioletti ai Mondiali 1999. Il primo Sei Nazioni vede l’Italia esordire con il neozelandese Brad Johnstone sulla panchina. Dura due anni e nel 2002 il suo posto viene preso dal connazionale e leggenda degli All Blacks John Kirwan. Lui farà esordire Parisse, Castrogiovanni e non solo in nazionale, ma i risultati non arrivano e nel 2005 dice addio anche lui.

Dalla Nuova Zelanda si passa alla Francia e il nuovo ct azzurro è Pierre Berbizier, ex mediano dei Bleus. Con lui arriva la bruciante delusione ai Mondiali 2007, con i playoff sfiorati nel match perso con la Scozia, e arriva il suo addio. Il quarto ct nell’era Sei Nazioni diventa, così, il sudafricano Nick Mallett. Personaggio rude, con lui l’Italia ottiene buoni risultati, ma vede anche Mauro Bergamasco schierato a 9 a Twickenham, o Andrea Masi apertura. La sua avventura finisce in Nuova Zelanda al termine dei Mondiali 2011.

Si torna in Francia ed è la volta di Jacques Brunel, che starà alla guida dell’Italia dal 2011 al 2016, con alti e bassi, risultati storici, ma ancora una volta senza il salto di qualità. Con il suo addio ecco che si punta all’irlandese Conor O’Shea (nella foto). Un allenatore che ha rivoluzionato l’Italia ovale, che ha sconvolto l’Inghilterra con la leggendaria Fox a Twickenham, ma anche la sua avventura non dura più di un quadriennio mondiale. Dopo la RWC 2019 arriva l’addio e al suo posto arriva Franco Smith, una vita a Treviso da giocatore e allenatore. Ma la sua è una parentesi breve, anche a causa del Covid, e nel 2021 ecco Kieran Crowley. Che va ai Mondiali già con le valigie pronte.

Foto: LaPresse

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