Rugby

Rugby, l’Italia ha un serbatoio di qualità dall’Under20: i giovani da valorizzare e da non disperdere

Pubblicato

il

Si disputerà tra fine giugno e l’inizio di luglio la Coppa del Mondo Under 20 di rugby e l’Italia di Massimo Brunello affronterà Argentina, Sudafrica e Georgia. E da oggi gli azzurrini sono in raduno a Treviso per l’ultimo appuntamento prima della scelta dei giocatori che parteciperanno ai Mondiali. Una squadra di talento e che il rugby italiano non deve disperdere.

Partiamo dalla trequarti e da nomi che sono pronti a fare la differenza in Sudafrica. Si inizia con l’ala Alessandro Gesi, classe 2003, passando per Bozzo, classe 2004 che gioca in Francia nel Perpignan, Bozzoni, classe 2003, Matthias Leon Douglas, classe 2003 e Dewi Passarella. Loro sono la spina dorsale della linea arretrata, hanno già esperienza internazionale e su di loro si deve puntare.

A loro si aggiunge una mediana molto interessante, dove spiccano i numeri 9 Sebastiano Battara, classe 2003, e Lorenzo Casilio, nato nel 2004, così come i mediani d’apertura Simone Brisighella, classe 2004, e Giovanni Sante, classe 2003 che deve dimostrare in Sudafrica il salto di qualità che ci si attende da lui.

In mischia, invece, i nomi più attesi sono quelli di David Odiase, classe 2003 e già leader nello spogliatoio azzurro, Jacopo Botturi, classe 2004, Marcos Francesco Gallorini, classe 2004, o Destiny Ugiagbe Aminu. Con loro da tenere d’occhio Nicholas Gasperini, classe 2004 che gioca nello Stade Français, e Pietro Turrisi, anche lui a Parigi, ma nel Racing 92. Insomma, un gruppo di grande qualità e su cui il rugby italiano deve puntare per il futuro.

Foto: Alfio Guarise – LPS

Exit mobile version