Rugby
Rugby, Mondiali 2023: caos Galles. Warren Gatland: “A saperlo non sarei tornato”
“Ho capito ma se me lo dicevi prima. Come prima? Ma sì se me lo dicevi prima. Prima quando? Ma prima no?” cantava Enzo Jannacci e, probabilmente, a Cardiff lo sta canticchiando anche Warren Gatland, sempre che conosca Jannacci. Sì, perché il ct neozelandese del Galles si è pentito di essere tornato sulla panchina dei Dragoni e, forse, se lo avesse saputo prima non avrebbe accettato.
Il rugby in Galles sta passando uno dei momenti più difficili della sua storia. Scandali sessuali, una crisi economica, dimissioni in Federazione, i giocatori che mesi fa hanno minacciato di non scendere in campo e scioperare e, ora, alcuni dei rugbisti più iconici e forti della Nazionale che hanno deciso di ritirarsi alla vigilia della Rugby World Cup 2023. Quando erano già stati inseriti nella lista dei convocati.
In vista dei Mondiali, infatti, Warren Gatland dovrà fare a meno a giocatori del calibro di Alun Wyn Jones e Justin Tipuric, ma anche Rhys Webb, Corey Hill, Joe Hawkins. Dei fulmini a ciel sereno su un Galles che, in verità, di sereno ha ben poco. “Questi problemi erano presenti anche prima, ma non c’è dubbio che il successo della squadra Nazionale in passato probabilmente ha oscurato gli aspetti negativi” ha dichiarato Warren Gatland intervistato durante il podcast della BBC Scrum V.
“Quando ho preparato il Sei Nazioni, non ne avevo idea. Non mi rendevo conto di molte delle cose che stavano succedendo e dei problemi che c’erano dietro il rugby, la squadra e i giocatori. All’epoca, se l’avessi saputo, avrei preso una decisione diversa e probabilmente sarei andato da qualche altra parte” ha confessato Gatland. Cioé se glielo dicevano prima.
Foto: LaPresse